Category Archives: 3D Reconstruction

Scansione 3D – CTE GENOVA – Opificio Digitale per la Cultura

Siamo lieti di annunciare che MetaHeritage s.r.l. è entrata a fare parte del progetto CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del PSC 2014-2020 (CUP B37F23000000008).

Il nostro contributo si concretizza nel progetto A.R.M. – Accessibilità per i Relitti in Mare, un percorso di ricerca innovativo mirato alla digitalizzazione dei beni culturali sommersi nei fondali marini italiani.

A.R.M. nasce con l’obiettivo di rendere accessibile, anche virtualmente, il patrimonio culturale subacqueo, valorizzandolo attraverso tecnologie avanzate. Il progetto prevede l’utilizzo di metodi non invasivi per scansionare i relitti, eliminando la necessità di interventi diretti da parte di personale subacqueo specializzato. Grazie a un sistema tecnologico all’avanguardia, chiunque potrà visitare virtualmente questi luoghi straordinari, ampliando le opportunità di fruizione e conoscenza.

 

CTE GENOVA - OPIFICIO DIGITALE PER LA CULTURA

L’ex stazione ferroviaria di Pra’ ospita il CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura, un progetto innovativo finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Genova è una delle sette città italiane selezionate per sviluppare tecnologie avanzate nel settore culturale e creativo.

Il progetto CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura ha l’obiettivo di stimolare e promuovere nuove opportunità di mercato per le imprese, con un focus particolare su start-up e (m)-PMI, impegnate nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni innovative Made in Italy per la crescita della filiera culturale e creativa. Ciò avverrà attraverso l’adozione di tecnologie emergenti, tra cui IoT, AI, Realtà Aumentata, Virtuale e Immersiva, e Blockchain, supportate da infrastrutture 5G/6G. Grazie alla collaborazione del partenariato, il progetto metterà a disposizione competenze d’eccellenza nel campo delle tecnologie 5G/6G e abilitanti, creando una vera “Open Infrastructure” e un “Incubatore Diffuso” sul territorio.

CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura

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L’obiettivo principale è rendere questi beni accessibili a un pubblico più ampio, anche attraverso soluzioni virtuali. Il progetto prevede lo sviluppo di tecnologie per il rilevamento e la documentazione non invasiva dei relitti marini, con un approccio che privilegia la conservazione e l’accessibilità. I dati raccolti saranno utilizzati per creare modelli tridimensionali che potranno essere impiegati in diverse modalità, come esposizioni virtuali o mostre immersive.

Questa iniziativa mira a sensibilizzare sull’importanza della tutela del patrimonio subacqueo e a favorire la sua fruizione in maniera innovativa. Il progetto rappresenta un passo importante verso una nuova fase dell’archeologia subacquea, unendo tecnologie digitali avanzate e il rispetto per il contesto storico e culturale di questi reperti. Attraverso la collaborazione con istituzioni e comunità locali, si punta a creare una rete di conoscenza e valorizzazione che coinvolga un pubblico sempre più vasto.

Percorso tattile – Tutto ha senso, Museo Diocesano di Brescia (BS)

In collaborazione con il Museo Diocesano di Brescia, nell’ambito del progetto inclusivo Tutto ha senso, abbiamo contribuito alla realizzazione di un innovativo percorso tattile per non vedenti, realizzando i pannelli tattili di orientamento, i pannelli visuo-tattili con scomposizione formale e visuale, oltre che i modelli e le stampe 3D.

Questo progetto, avviato nel 2023, è stato concepito con l’obiettivo di rendere le collezioni del Museo fruibili da un pubblico più ampio, inclusi i visitatori con disabilità visive. Il Museo, recentemente inserito nel circuito dei musei riconosciuti da Regione Lombardia, ha scelto di lavorare a stretto contatto con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) per sviluppare un percorso multisensoriale unico nel suo genere.

TUTTO HA SENSO - Museo Diocesano di Brescia

Nel cuore di Brescia, a pochi passi da Piazza della Loggia, il Museo Diocesano, ospitato nel chiostro del monastero di San Giuseppe, custodisce e valorizza il patrimonio artistico-religioso della diocesi. Per rendere le sue collezioni accessibili anche alle persone con disabilità visive, il Museo ha avviato il progetto Tutto ha senso, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il progetto si distingue per la sua capacità di coinvolgere tutti i sensi, trasformando il modo in cui le opere d’arte vengono vissute. Il percorso inizia lungo i corridoi delle collezioni permanenti del Museo, dove sono stati installati totem tattili con stampe in braille e modelli 3D che permettono ai visitatori non vedenti di scoprire opere e oggetti rappresentativi.

Un momento culminante del percorso è rappresentato dalla sala multisensoriale, nella Bottega del Moretto, dove l’opera La Madonna col Bambino in gloria, San Giovanni Evangelista, il beato Lorenzo Giustiniani e l’allegoria della Sapienza Divina è esplorata attraverso il tatto, l’udito, l’olfatto, il gusto, con la vista in un ruolo complementare.

TUTTO HA SENSO, MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA

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L’iniziativa, che è stata lanciata ufficialmente il 25 febbraio 2023, rappresenta un esempio di come l‘innovazione tecnologica e la progettazione inclusiva possano convergere per migliorare l’esperienza culturale di tutti. Il percorso multisensoriale del Museo Diocesano di Brescia, anche grazie alla nostra collaborazione, offre una nuova modalità di fruizione, in cui ogni visitatore, indipendentemente dalle sue capacità sensoriali, può accedere alla bellezza e alla storia conservata tra le mura del Museo.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – PANNELLI BRAILLE

Abbiamo realizzato i pannelli tattili con scritte in braille, integrando le informazioni visive in una modalità completamente accessibile. Nello specifico ci siamo occupati della realizzazione di:

  • Pannelli tattili di orientamento, dove le planimetrie si caratterizzano per l’utilizzo di diversi spessori in rilievo codificati negli elaborati grafici forniti tramite differenti colori.
  • Pannelli visuo-tattili, con scomposizione sia fotografica che formale, che utilizzano diversi spessori in rilievo codificati.

2 – STAMPE 3D

I modelli 3D elaborati digitalmente sono stati successivamente stampati con l’utilizzo di una stampante 3D a filamento.

Dopo aver carteggiato, stuccato e rifinito le stampe, esse sono state dipinte con una vernice bianca opaca e un fissante trasparente.

Installazione multimediale – Palmanova Extended City – Palmanova (UD)

In collaborazione con il Comune di Palmanova e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, abbiamo contribuito alla realizzazione della nuova Sala Multimediale di Palmanova, un progetto che unisce storia, tecnologia e narrazione immersiva.  

Il nostro intervento si è focalizzato sulla creazione di un modello 3D dettagliato della città, arricchito da un sistema di videomapping che illustra l’evoluzione storica e architettonica della Fortezza.  

Abbiamo inoltre introdotto dei totem interattivi, che permettono ai visitatori di incontrare quattro personaggi storici (historical talkers) e approfondire le vicende della città stellata. 

Il tutto è inserito in un allestimento completamente rinnovato, che trasforma lo spazio in un ecosistema multimediale progettato per valorizzare l’unicità di Palmanova, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 2017. 

L’attività è stata realizzata nell’ambito del finanziamento dei “Grandi Progetti culturali 2019” per la realizzazione di interventi di restauro e consolidamento delle mura urbiche della città di Palmanova. I lavori, a causa della pandemia da COVID-19 nel 2020, hanno subito un rallentamento e, conseguentemente, il progetto ha beneficiato di una proroga, con la consegna prevista tra dicembre 2023 e febbraio 2024. 

 

Palmanova extended city

Palmanova, unica città a forma di stella a nove punte ancora intatta, è un modello iconico di architettura militare moderna. Fondata nel 1593 dalla Serenissima Repubblica di Venezia, presenta tre cerchie murarie concentriche: due rinascimentali, con nove baluardi e rivellini, e una terza napoleonica, con nove lunette, aggiunta nel XIX secolo. Progettata per difendere il Friuli dai Turchi e dagli Asburgo, è un esempio di fortificazioni “alla moderna”.

Dichiarata Monumento Nazionale nel 1960, dal 2017 è Patrimonio Mondiale Unesco nel sito “Le opere di difesa veneziane” e, dal 2018, fa parte dei Borghi più belli d’Italia.

Il centro multimediale della città rappresenta un punto di riferimento per chi desidera approfondire la storia e l’evoluzione della Città Fortezza di Palmanova. Attraverso un’esperienza coinvolgente, il centro offre una panoramica interattiva dei momenti più significativi che hanno caratterizzato la sua esistenza, dai suoi primi anni sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, fino al periodo contemporaneo.

IL NOSTRO INTERVENTO

1- 3D SCAN 

Fotogrammetria da Drone

A partire da una serie di fotografie ad alta risoluzione, è stato realizzato un modello 3D dell’intera città. Successivamente, il modello è stato virtualmente “restaurato” per colmare le lacune, correggere le anomalie e ottimizzarlo per la stampa 3D.

2- 3D PRINT

Complex large model

La scansione 3D è stata processata per la stampa. Successivamente, è stata semplificata in Blender e suddivisa in esagoni, così da poter essere stampata simultaneamente da più macchine. Una volta stampati, gli esagoni sono stati assemblati, incollati, carteggiati e, infine, dipinti. 

3 – VIDEOMAPPING

Un’animazione con voce narrante illustra l’evoluzione della città, proiettando immagini, luci e forme direttamente sul modello 3D precedentemente stampato.

È stato, quindi, utilizzato un proiettore a grande ottica per garantire un’illuminazione precisa e uniforme. Grazie all’utilizzo di software specializzati, sono state applicate delle maschere digitali che consentono di illuminare selettivamente determinate aree del modello, mettendo in risalto i dettagli più significativi. L’effetto è ulteriormente arricchito dalla proiezione lungo la parte laterale del modello, creando una rappresentazione visiva dinamica.

4 – HISTORICAL TALKERS

Narratori virtuali su Totem

Per approfondire alcuni episodi del passato di Palmanova, abbiamo scelto quattro personaggi storici realmente esistiti. Questi “talkers” sono stati interpretati da attori locali in costume e i video (in italiano, inglese e tedesco) sono stati integrati in totem da 45” gestiti tramite una regia centrale.

5- ALLESTIMENTO

Welcome Center

Palmanova Extended City è un sistema multimediale interattivo, gestito da una regia, arricchito da una dimensione digitale per accedere a contenuti esclusivi, esplorare virtualmente bastioni e mura e scaricare mappe e brochure.

Dunque, lo spazio è stato completamente rinnovato per offrire un’esperienza moderna e immersiva. L’allestimento è stato progettato nei minimi dettagli: tavolini realizzati ad hoc si integrano armoniosamente con stand verticali a parete, che presentano in modo chiaro le informazioni essenziali. È stata, inoltre, creata un’area tecnica dedicata, completa di computer e di una postazione di regia, dove un operatore è responsabile di gestire i contenuti visivi e attivare i monitor all’occorrenza, concludendo l’esperienza con uno spettacolare videomapping.

DIFFUSIONE DEI RISULTATI

Messaggero Veneto – 04 aprile 2024

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La Vita Cattolica – 29 ottobre 2024

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ArcheoVirtual 2024 – DiversaMente

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PNRR Accessibilità – Museo San Francesco a Mercatello – Urbino (PU)

In collaborazione con il Museo Mercatello, abbiamo realizzato un percorso tattile con modelli 3D stampati e applicati sui panelli in braille con QR code per rendere maggiormente fruibile la visita a tutti indistintamente. Inoltre abbiamo creato la pannellistica in braille con QR code collegati al sito oltre che la possibilità di accedere alle audio guide anche con la modalità LIS.

A crollare questo lavoro si è provveduto a rendere virtualmente fruibile tutto il complesso museale, potendo visitare le varie zone ed accedere ai medesimi QR code presenti in loco.

Attività finanziata nell’ambito del progetto: “M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi” finanziato dall’Unione Europea – Next Generation Eu Mission 1 componente 3 Cultura 4.0.

Sono inoltre stati realizzati dei supporti didattici tramite dei calchi in gomma siliconica di stampe 3D in scala per i percorsi scolastici.

 

percorso tattile con modelli 3D stampati e applicati sui panelli in braille con QR code

La realizzazione dei nuovi pannelli permette di vivere appieno l’esperienza del Museo, essendo in grado di toccare i reperti come se fossero quelli veri. Questo consente inoltre di abbattere le barriere per le persone con disabilità e di consentire ai bambini un’esperienza più vibrante.

La struttura Museale consta di più palazzi di riferimento, ovvero il Convento, La Chiesa di San Francesco ed il Museo. Tutti questi spazi, oltre alle zone che l congiungono hanno fruito dell’implementazione di strutture volte a ridurre le barriere per le persone diversamente abili. Questo ha consentito alla Città di Mercatello di ottenere la Bandiera Lilla.

MUSEO MERCATELLO

Complesso Museale

La Chiesa di San Francesco fu destinata ad accogliere opere del territorio sin dal 1926, anno in cui terminarono i lavori di restauro che la ripristinarono come realtà francescana.

Il percorso museale presenta opere d’arte di straordinario valore e si snoda in suggestivi spazi architettonici, al suo interno si possono ammirare, dipinti, sculture ed oggetti liturgici.

IL NOSTRO INTERVENTO

1- PANNELLI DESCRITTIVI CON QR CODE 

Abbiamo realizzato i pannelli descrittivi di varie opere presenti nel Complesso Musale. I QR Code presenti nei pannelli rimandano alle immagini e/o alle audioguide in italiano ed inglese ed ai video in LIS.

2- ALLESTIMENTO E STAMPA DEI PANNELLI IN BRAILLE

Nel percorso allestitivo sono stati disposti accanto ai reperti dei pannelli in lamine di ferro. Questi, verniciati a polvere color testa di moro, hanno previsto l’applicazione di stampe in braille, legata alla descrizione del reperto esposto.

Oltre alla stampa in Braille si è deciso di inserire anche le riproduzioni in stampa 3D dei reperti di riferimento.

3 – VIRTUAL TOUR 

E’ stato realizzato un Tour virtuale di tutto il Complesso Museale della Città di Mercatello. E’ possibile visitare gli esterni e gli interni del Museo e della Chiesa ottenendo anche informazioni sulle differenti opere presenti. 

4 – REALIZZAZIONE VIDEO NEL LINGUAGGIO DEI SEGNI ( L.I.S.)

Creazione di video informativi nelle Lingua Italiana dei Segni (L.I.S.) Realizzati per ogni zona del Complesso Museale di Mercatello.

All’interno dei Virtual Tour cliccando sulle Icone di Info si apre la scheda relativa alla zona che si sta visitando. All’interno oltre alla descrizione ci sono anche i Video in Italiano, Inglese e L.I.S.

5- REALIZZAZIONE PLANIMETRIA 3D

Realizzazione planimetria in 3D del Complesso Museale della Città di Mercatello. E’ stata effettuata la scansione tramite droni per poter ricreare il modello computerizzato necessario per effettuare la Stampa 3D dei vari pezzi della mappa.

Percorso Tattile – Terra Sancta Museum (Gerusalemme)

In collaborazione con il Museo Archeologico di Terrasanta, Studium Biblicum Francescanum, importante istituzione associata all’Ordine dei Frati Minori, abbiamo realizzato scansioni e stampe 3D di dieci reperti rinvenuti da quest’ultimi negli scavi in tutta l’area di Israele e nei territori circostanti. Gli scavi hanno contribuito a scoperte importanti riguardanti la storia e la cultura della regione biblica.

Attività finanziata nell’ambito del progetto: “Community Living Museum for Palestinian Youth” funded by the European Community in the institutional program from the experience made in previous years at the Terra Sancta Museum in collaboration with the Mosaic Center of Jericho.

A lato degli oggetti abbiamo realizzato e allestito 29 panneli in lamina di ferro successivamente verniciati a polvere di color testa di moro su cui sono stati stampati rappresentazioni in braille, usati per percorsi tattili per i non vedenti, con pezzi, monumenti e tappe più importanti.

 

Studium Biblicum Francescanum

Lo Studium Biblicum Francescanum, fondato dai frati francescani solo nel 1924, è noto per suo impegno nella ricerca e nell’insegnamento delle Scritture bibliche, della storia della Bibbia e dell’archeologia biblica. La presenza sul territorio dell’istituto permette ai frati, lì presenti sin dai tempi di San Francesco d’Assisi, di condurre e organizzare direttamente numerosi scavi, tra cui Betlemme, Gerico e Nazaret.

La sede dell’istituto ha inizio presso la Via Crucis (Via Dolorosa), luogo della flagellazione di Gesù Cristo. Gli scavi nelle capelle del monastero lì costruite hanno portato al rinvenimento di una via basolata romana al di sotto della quale è stato rinvenuto l’Arco di Adriano, Arco Ecce Homo.

MUSEO ARCHEOLOGICO CUSTODI DI TERRASANTA

Reperti archeologici del Museo

Gli scavi condotti dallo Studium Biblicum Franciscanum hanno portato alla luce una vasta gamma di reperti che forniscono importanti informazioni sulla storia e la cultura della regione.

Questi includono ceramiche antiche come vasi, piatti, ciotole e oggetti domestici utilizzati nella vita quotidiana delle antiche comunità della Terra Santa, monete antiche, oggetti di vita quotidiana e religiosi come lampade ad olio, amuleti, incensi e strutture archeologiche, tra cui muri, pavimenti e fondamenta. 

IL NOSTRO INTERVENTO

1- SCANSIONE E STAMPA 3D DEI REPERTI

Abbiamo eseguito una scansione 3D di dieci reperti archeologici che successivamente verranno stampati e, per una resa migliore all’originale, carteggiati, stuccati e dipinti con una vernice bianca opaca e un fissante trasparente.

Alcuni dei modelli scansionati 3D

Alcune delle stampe 3D, ottenute dai modelli 3D, destinate al percorso tattile

2- ALLESTIMENTO E STAMPA DEI PANNELLI IN BRAILLE

Nel percorso allestitivo sono stati disposti accanto ai reperti dei pannelli in lamine di ferro. Questi, verniciati a polvere color testa di moro, hanno previsto l’applicazione di stampe in braille, che illustrano resti, tappe e monumenti di rilievo.

Stampa 3D del Santo Graal – Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo (GE)

Il Sacro Catino di Genova è attualmente conservato in un’apposita cappella all’interno della Cattedrale di San Lorenzo a Genova. In collaborazione con  l’Arcidiocesi di Genova, il Segretariato Regionale Ministero della Cultura, la Soprintendenza ABAP Genova, il Comune di Genova, e una cordata di ditte, è stato realizzato un accurato processo di restauro, digitalizzazione e riallestimento dell’oggetto sacro, all’interno di una nuova vetrina antisismica. 

La copia del Sacro Catino da noi prodotta attraverso la scansione fotogrammetrica, laser e stampa 3D verrà utilizzata per la creazione della vetrina e del supporto antisismico, al posto del reperto originale.

 

Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo

Il Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo, situato a Genova, è ospitato all’interno della cattedrale di San Lorenzo risalente al IX secolo. Durante il XV secolo ci furono ampliamenti, restauri, e la creazione di spazi specifici per la conservazione dei tesori della chiesa. Questo segnò l’inizio della creazione di ciò che oggi è noto come il Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo. Successivamente sotto l’arcivescovo Stefano Durazzo, il museo subì importanti interventi di restauro e riorganizzazione, e furono aggiunti nuovi pezzi alla collezione. Il museo, nel corso del XIX secolo iniziò ad aprirsi al pubblico, consentendo ai visitatori di ammirare la ricca collezione di opere d’arte sacra e tesori della cattedrale.

Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo

Sacro catino: Storia e leggende

Questo prezioso piatto, da secoli considerato un autentico smeraldo, in realtà è stato creato versando vetro colorato di verde in uno stampo esagonale. È famoso come il Santo Graal, il piatto utilizzato da Cristo durante l’ultima cena per condividere l’agnello pasquale con i suoi discepoli, secondo la tradizione.
L’origine di questo manufatto risale all’antica provincia di Siria, probabilmente intorno al I secolo d.C., anche se la sua datazione è oggetto di dibattito. La versione più accreditata suggerisce che sia stato portato a Genova da Guglielmo Embriaco dopo la conquista di Cesarea nel 1101, durante la prima Crociata. In passato, questa preziosa reliquia veniva esibita nella Cattedrale solo il primo giorno di Quaresima. Nel XIX secolo, all’inizio del secolo, Napoleone lo trasferì a Parigi, dove fu oggetto di un’analisi che svelò la sua vera natura di vetro. È probabile che durante il viaggio di ritorno, durante il trasporto da Parigi a Torino, sia stato danneggiato e si sia rotto. Nel corso dei secoli, il catino è stato oggetto di numerosi studi e analisi scientifiche per determinare la sua origine e autenticità.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – LA SCANSIONE 3D

Questo nell’immagine è il risultato di due tecniche di rilievo indiretto: la scansione fotogrammetrica e la scansione a luce strutturata. La prima si fonda sulla trasformazione di numerose fotografie digitali in una nuvola di punti, rappresenta l’oggetto completo dei colori che lo caratterizzano. La seconda invece è perfetta per l’acquisizione della morfologia dell’oggetto.

2 – LA STAMPA 3D

Il modello 3D ottenuto è stato stampato in stereolitografia con l’utilizzo di una resina traslucida. Una volta indurita, è stata successivamente carteggiata, trattata e pitturata in modo tale da essere il più fedeltà all’originale, nella sua forma e colore.

Scansione fotogrammetrica e RTI- Stele di Tortora, Reggio Calabria (RC)

Il Cippo di Tortora, esposto al livello B del Museo è stato oggetto di analisi dettagliate frutto della collaborazione dell’Università di Roma Tor Vergata e dell’Università degli Studi di Salerno, in particolar modo del prof. Paolo Poccetti e dell prof. Luigi Vecchio. Questi insieme alla dottoressa Barbara Fazzari, funzionario responsabile del Laboratorio di restauro del MArRC, e con la dottoressa Daniela Costanzo, funzionario responsabile delle Collezioni museali, hanno svolto un’ indagine del cippo.

La Stele di Tortora è un reperto di grande valore storico e archeologico che continua a suscitare interesse soprattutto per la difficoltà di interpretazione dell’iscrizione. Grazie agli strumenti digitali da noi usati,  quali la fotogrammetria 3D e l’Rti, si è cercato di migliorare la lettura dell’epigrafe rispetto alla sua edizione di oltre venti anni fa.

Museo ARCHEOLOGICO DI REGGIO CALABRIA

Il museo, fondato nel 1882 con l’obiettivo di raccogliere, conservare e mostrare al pubblico i reperti archeologici provenienti dalla Calabria antica, è caratterizzato da diverse fasi di ristrutturazione e ampliamento nel corso degli anni.

Inizialmente, il museo era dislocato in varie parti della città. Nel 1905, fu trasferito nell’edificio che attualmente lo ospita, progettato dall’architetto Marcello Piacentini in uno stile neoclassico. Nel 2016 invece, stata inaugurata una nuova ala del museo, nota come “Nuova Alawing,” che ospita la collezione numismatica.

Questo ospita tuttora una vasta collezione di reperti archeologici, tra cui statue, vasi, monete, gioielli, mosaici e altre testimonianze in particolar modo risalenti al periodo della Magna Grecia. Una delle opere più celebri del museo è il “Bronzo di Riace”, una coppia di statue di guerrieri in bronzo risalenti al V secolo a.C. Queste statue sono state recuperate dal mare nei pressi di Riace Marina nel 1972 e sono considerate uno dei capolavori dell’arte greca antica.

Museo Archeologico di Reggio Calabria

La stele di Tortora: storia e origini

La Stele di Tortora, scoperta a Tortora e risalente all’epoca del Bronzo Antico, è uno dei principali reperti della cultura eneolitica della Calabria.

Il cippo è inciso su entrambi i lati con segni e simboli, che rappresentano una delle prime forme di scrittura conosciute in Italia. Nonostante questi sono considerati uno dei primi esempi di scrittura prealfabetica in Italia, il significato preciso dei simboli rimane oggetto di studio e discussione. Alcuni ritengono infatti che possa trattarsi di una forma primitiva di registrazione di eventi o informazioni importanti per la comunità che l’ha creata.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – LA FOTOGRAMMETRIA 3D

Abbiamo eseguito una scansione 3D del cippo direttamente presso il MArRc: la scansione è stata ottenuta con la fotogrammetria. Questa è una tecnica di rilievo che si basa sulla rielaborazione di molte fotografie digitali trasformate in una nuvola di punti. Questi punti vengono utilizzati per stabilire una corrispondenza tra le diverse immagini e per calcolare le informazioni tridimensionali.

 

2 – REFLECTANCE TRASFORMATION IMAGING (RTI)

Successivamente abbiamo acquisito la superficie del cippo attraverso un processo di fotografia digitale, RTI. Per creare un’immagine RTI vengono catturate una serie di fotografie della superficie dell’oggetto da diverse angolazioni e con diverse direzioni di illuminazione. Ogni immagine è scattata con una fonte luminosa posizionata in una posizione diversa rispetto all’oggetto.

Le tecniche digitali utilizzate daranno un grande contributo data dalla lettura particolarmente problematica per via delle difficili condizioni del supporto. Lo studio è ancora in corso, seguiranno presto aggiornamenti.

Dicono di noi

Reggio TODAY – 25 maggio 2023

Il Reggino – 6 Giugno 2023

Percorso tattile – Ceramiche Lenci, Galleria Sabauda, Musei Reali di Torino

Il 23 giugno è stata inaugurata la sezione permanente dedicata alla raccolta di ceramiche Lenci presso il terzo piano della Galleria Sabauda, situata nei Musei Reali. Questa preziosa collezione, stata donata dai coniugi torinesi Giuseppe e Gabriella Ferrero, è composta da 132 ceramiche provenienti dalla storica manifattura torinese fondata nel 1919.

Il nuovo allestimento, realizzato in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, prevede l’accostamento delle ceramiche originali a riproduzioni da noi realizzate tramite scansione e stampa 3D, in modo tale da poter essere fruibili al tatto per la categoria dei non vedenti.

LA GALLERIA SABAUDA

La storia della Galleria Sabauda, legata alla Casa Savoia, inizia nel XVII secolo, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia iniziò a raccogliere una collezione di opere d’arte per decorare il suo palazzo ducale a Torino, il Palazzo Reale. La collezione, inizialmente destinata a scopi decorativi e di prestigio, acquisì nel corso dei decenni successivi opere d’arte di grande valore artistico. Nel 1832, Vittorio Emanuele II stabilì che la collezione d’arte dei Savoia dovesse essere aperta al pubblico e istituì la Galleria Reale Sabauda nel Palazzo Reale di Torino.

La Galleria Sabauda continuò a crescere nel corso del XIX e del XX secolo, acquisendo opere d’arte di artisti rinomati come Leonardo da Vinci, Raffaello, Tiziano, Rembrandt, Caravaggio, e molti altri. La collezione comprende tuttora una vasta gamma di dipinti, sculture, arazzi, mobili e oggetti d’arte decorativa.

Oggi è considerata uno dei musei d’arte più importanti d’Italia e ospita una delle collezioni più ricche e significative del paese.

MUSEI REALI TORINO, GALLERIA SABAUDA

STORIA DELLA COLLEZIONE LENCI


La storia della collezione Lenci è legata alla celebre casa di produzione di bambole e ceramiche Lenci, fondata a Torino, Italia, nel 1919 da Elena Scavini insieme al marito Enrico Scavini e al loro socio Bruno Lenci.

La casa Lenci divenne famosa per la produzione di bambole di alta qualità e ceramiche artistiche. Le bambole Lenci, prodotte fino agli anni ’40, erano realizzate con grande attenzione ai dettagli e con materiali di alta qualità, come feltro, stoffa, lana e altri tessuti pregiati.

A seguito di difficoltà finanziarie e cambiamenti nel mercato delle bambole, nel 2002 il marchio Lenci fu rilanciato sotto la guida di un nuovo team di designer e produttori, producendo nuove edizioni limitate di bambole Lenci per i collezionisti.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – SCANSIONE 3D

Per ottenere le riproduzioni, siamo partiti da una scansione fotogrammetrica e una scansione scanner 3D eseguite sulle statuette originali direttamente presso la Sede Ferrero. La scansione laser a luce blu, è stata utilizzata per creare modelli tridimensionali morfologicamente super accurati (1-3 micron). La luce blu viene proiettata sull’oggetto, e un sensore rileva la forma e la profondità dell’oggetto in base alla riflessione della luce catturata nuovamente dallo strumento. 

2 – LA STAMPA 3D

I modelli 3D elaborati digitalmente sono stati poi successivamente stampati con l’utilizzo di una stampante 3D a filamento.

Dopo aver carteggiato, stuccato e rifinito le stampe, le repliche sono state dipinte  con una vernice bianca opaca e un fissante traparente.

I modelli possiedono una ruvidità che cambia a seconda della statua originale, col fine di meglio riprodurne le caratteristiche costruttive.

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

Le copie 3D sono state infine posizionate negli spazi appositi, corredati da pannelli Braille, per la creazione di un percorso tattile (4 tappe), dando la possibilità ai non vedenti di poter “vedere” la mostra.

Scansione e stampa 3D – Stele di Voltino-Tremosine (BS)

Una fedele copia della Stele di Voltino, stampata in 3D, torna nella sua collocazione originale a Tremosine (BS), grazie alla collaborazione tra la SABAP di Brescia, la Fondazione Brescia Musei e il Comune di Tremosine.

Nei musei, si sa, sono conservati reperti e opere provenienti da luoghi e contesti originali anche molto differenti. Tali reperti, talvolta, sono giunti alle raccolte museali solo dopo una lunga storia di spostamenti, riusi e reimpieghi.

È un caso frequente per le epigrafi, iscrizioni su pietra: nate in antichità con precise finalità (votiva, celebrativa, funeraria), ricollocate in contesti differenti (reimpiego come materiale da costruzione, riuso simbolico) e, infine, recuperate, studiate e valorizzate nelle nei musei e nelle collezioni archeologiche.

Proprio a Brescia, nel Parco Archeologico, esiste una straodinaria raccolta di epigrafi, cominciata nel 1830 da Luigi Basiletti e Giovanni Labus e collocata in una cella del Capitolium

La stele di voltino: storia e origini

Tra i materiali raccolti e ancora oggi visibili particolare rilevanza ha la Stele di Voltino: si tratta di un’iscrizione bilingue, in latino e in una seconda lingua, interpretata da alcuni studiosi come camuno e da altri come leponzio (celtico).

È una preziosa testimonianza dell’incontro e della commistione in territorio bresciano di romani e popolazioni alpine, con conseguente bilinguismo diffuso.

Lo ‘scrittore di Voltino’ non sembra, in realtà, saper scrivere bene né in latino né nella seconda lingua: situazione tipica di chi ha madre e padre parlanti lingue diverse (nel nostro caso latino e probabilmente camuno).

Nel Medioevo la stele fu reimpiegata come materiale da costruzione nell’erezione del campanile romanico di Voltino, frazione di Tremosine (BS), località posta sulla riva occidentale del Lago di Garda. Da lì fu rimossa nel XIX secolo per essere appunto trasferita nel Capitolium di Brescia.

Da tempo la città di Tremosine desiderava un ritorno dell’antica iscrizione e, come 7eMezzo.biz, abbiamo potuto concretizzare questo sogno attraverso le nuove tecnologie, arrivando a ricollocare alla base del campanile una replica in scala 1:1, realizzata attraverso la stampa 3D.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – AL CAPITOLIUM DI BRESCIA…

Abbiamo eseguito una scansione 3D del reperto originale direttamente presso il Capitolium di Brescia: la scansione è stata ottenuta con la fotogrammetria, che produce un’immagine virtuale tridimensionale del reperto in tutta sicurezza, senza doverlo toccare o sottoporre a movimentazione.

2 – DAL REPERTO AL MODELLO 3D

Per ottenere la copia digitale del reperto le fotografie scattate vengono rielaborate attraverso un apposito software e trasformate in una nuvola di punti, che adeguatamente texturizzate permettono di avere una copia digitale in tutto e per tutto fedele all’originale.

Elaborazione del modello 3D

3 – STAMPA 3D E RICOLLOCAZIONE

Il modello digitale ottenuto è stato stampato in 3D e, dopo aver utilizzato un polimero derivato dal mais, la replica in scala 1:1 del reperto è stata sottoposta a trattamento anticante per poterlo rendere più fedele all’originale.

La replica della stele è stata poi verniciata con uno spray dello stesso colore dell’originale e fatto asciugare.

Infine, abbiamo ricollocato la replica del reperto nella sua sede originale, presso il campanile romanico di Tremosine (BS). Successivamente la rubricatura dell’originale viene replicata attraverso l’uso di un colorante rosso ad imitazione del minio.

Il restauro virtuale dei bassorilievi di Giulio Romano a Mantova

IL RESTAURO VIRTUALE DEI BASSORILIEVI DI GIULIO ROMANO A MANTOVA

7emezzo.biz è realtà leader nel campo del restauro virtuale, le cui potenzialità per lo studio, documentazione, conservazione, monitoraggio, ricostruzione e valorizzazione del Patrimonio sono altissime.

Presso il Palazzo Ducale di Mantova  si sono svolti recentemente dei restauri, allestimenti e nuovi percorsi museali che hanno visto protagonisti la Wunderkammer, l’appartamento di Troia, il Cortile della Cavallerizza e la monumentale Galleria dei Mesi.

Presso la Galleria il restauro per il consolidamento della volta, diviso tra intervento dell’ intradosso e dell’estradosso è stato svolto sotto la responsabilità della restauratrice Daniela Marzia Mazzaglia di Palazzo Ducale ed eseguito dalla ditta Lithos srl.; mentre l’intervento strutturale è stato eseguito dalla ditta Lares srl, con la guida dell’ingegnere Giovanni Gualerzi e sotto la responsabilità dell’architetto Antonio Giovanni Mazzeri di Palazzo Ducale.

In colloborazione con il Palazzo Ducale e il Ministero della Cultura, abbiamo realizzato e ricollocato sulla testata ovest, del ‘Giorno’ e della ‘Notte’, due riproduzioni 3D dei bassorilievi che nell’800 ornavano le parti superiori ai lati del passaggio, di fianco all’esedra di testata. La combinazione di scansioni 3D, restauro virtuale e stampa 3D è stato dunque finalizzata alla creazione di una replica fisica e virtuale delle opere, da restaurare digitalmente, asportando le modifiche e integrazioni apportate nei secoli ai bassorilievi di Giulio Romano per restituire il loro aspetto originario.

Palazzo TE

Palazzo Te, progettato e costruito dall’architetto rinascimentale Giulio Romano tra il 1524 e il 1534, fu commissionato dal duca di Mantova Federico II Gonzaga come villa di piacere e intrattenimento per la famiglia Gonzaga. Dopo la caduta dei Gonzaga e i cambiamenti politici nella regione, il Palazzo Te perse la sua importanza e cadde in stato di declino. Fu successivamente trasformato in una caserma militare e subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo la guerra fu restaurato e aperto al pubblico come museo.

Il palazzo, rinomato per le sue caratteristiche architettoniche, è adornato con affreschi e decorazioni, molti dei quali sono stati creati da artisti dell’epoca, tra cui lo stesso Giulio Romano.

Oggi l’edificio, che deve il suo nome al soprannome di Giulio Romano, permette ai visitatori di esplorare la sua straordinaria architettura e opere d’arte, dando un’idea dell’estetica e dello stile di vita dell’epoca rinascimentale.

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I BASSORILIEVI DI GIULIO ROMANO

Protagonisti dell’intervento sono alcuni bassorilievi (pannelli figurati e cariatidi) disegnati da Giulio Romano per il Palazzo Ducale di Mantova: nello specifico, le opere, realizzate nel ‘500, abbellivano l’Appartamento vedovile di Isabella d’Este e l’Appartamento di Troia. Nel 1813 tali bassorilievi, dopo essere stati asportati dal loro contesto originario, trovarono una nuova collocazione presso Palazzo Te, sempre a Mantova, dove possono essere ancora ammirati presso la Sala delle Cariatidi.

FLUSSO DI LAVORO

1 – La ricerca d’archivio

L’intervento ha previsto innanzitutto una serie di approfondite indagini storiche e di archivio, che hanno permesso di ricostruire la storia, la stratificazione degli adattamenti e delle modifiche apportate ai bassorilievi e di ottenere una stampa 3D delle opere nella loro veste originaria cinquecentesca.

Tre dei rilievi, presenti a Palazzo Te nell’Ottocento, furono staccati per essere ricollocati alla camera delle Cariatidi. L’unico rimasto in sito fu il bassorilievo realizzato da Giulio Romano intorno al quadrante di un orologio, il Kronos/Saturno.

1 – La scansione e la modellazione 3D

Il primo passaggio ha previsto la scansione 3D dei bassorilievi di Giulio Romano custoditi presso la Sala delle Cariatidi di Palazzo Te. Per realizzarla abbiamo fatto uso sia del laser scanner che della fotogrammetria 3D, una tecnica che permette di digitalizzare un’opera attraverso l’uso di una macchina fotografica e di un apposito software. 

Bassorilievo presso la camera delle Cariatidi

I fotopiani dei bassorilievi sono ottenuti con tecniche SFM e scansioni a luce

3 – La stampa 3D  

I blocchi in 3D dei bassorilievi, oltre ad essere tradotti in una mesh poligonale virtuale visualizzabile in un computer, sono stati stampati. Successivamente le copie ottenute, prima di essere ricollocate, sono state assemblate e stuccate.

3 – La ricollocazione e il fissaggio

Infine, grazie alla stampa 3D, le repliche sono state alloggiate con dei ponteggi presso gli appartamenti di Palazzo Ducale da cui furono asportate nell’ Ottocento, tornando a completarne la magnifica decorazione.

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Palazzo Ducale di Mantova

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