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Inclusività – Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo

museo bernareggi bergamo

Per la Fondazione Adriano Bernareggi e per la Diocesi di Bergamo abbiamo contribuito al recente rinnovamento del Museo Diocesano Adriano Bernareggi di Bergamo all’insegna dell’inclusività. Il progetto è stato svolto con la collaborazione e il sostegno del Ministero della Cultura, della Fondazione Cariplo e della Fondazione Banca Popolare di Bergamo.

Il Museo Diocesano di Bergamo è stato recentemente ristrutturato e ampliato, includendo nuovi ambienti nel proprio percorso espositivo; ha intrapreso poi una nuova campagna di comunicazione che ha portato alla scelta di un nuovo nome: Il Bernareggi. In un simile quadro di rinnovamento il Museo intende assumere un ruolo attivo nel disporre di spazi che rispettino e valorizzino la diversità dei pubblici. Il nostro intervento si inserisce in tale prospettiva: abbiamo collaborato a questo processo di ammodernamento realizzando pannelli orientativi e segnaletica di sicurezza per non vedenti.

IL MUSEO DIOCESANO ADRIANO BERNAREGGI

bernareggi

Il Museo prende il nome da Adriano Bernareggi (1884‑1953), vescovo della diocesi di Bergamo dal 1936 al 1953 che si dedicò alla valorizzazione del patrimonio artistico locale. Egli raccolse un nucleo significativo di opere d’arte, arredi liturgici, oggetti di culto e materiali conservati nelle chiese della diocesi bergamasca: questo nucleo costituisce il cuore del Museo Diocesano.

Grazie a numerose donazioni, tra cui quelle di Monsignor Pagnoni (primo direttore della collezione stessa), il patrimonio del Museo incrementò progressivamente, sotto l’ottica di una duplice missione: custodire il patrimonio artistico sacro della diocesi e rendere visibile l’impatto della cultura cristiana nel tessuto storico‑artistico di Bergamo e provincia.
La collezione annovera così molti capolavori e nomi di artisti illustri del Rinascimento italiano, tra cui ad esempio Lorenzo Lotto, Andrea Previtali e Giovan Battista Moroni. Inoltre il Museo, grazie alla gestione della Fondazione Adriano Bernareggi, è da sempre un ente attivo che partecipa a iniziative culturali e liturgiche, attività di studio e restauro e progetti di valorizzazione di opere di artisti locali, oltre a interfacciarsi regolarmente con gli sviluppi dell’arte contemporanea.

Nel 2025 il Museo Diocesano decide di rinnovarsi. La sede viene spostata dallo storico Palazzo Bassi Rathgeb al Palazzo Vescovile presente nella Piazza del Duomo di Bergamo, recentemente restaurato e contenente l’Aula Picta, antica sala delle udienze con affreschi del XIII secolo. Il nuovo percorso museale comprende anche altri siti adiacenti, ossia l’antica Cattedrale, il Battistero e l’oratorio di San Lupo. Il Museo ha scelto infine, attraverso un’innovativa campagna di comunicazione, di cambiare il proprio nomo ne “Il Bernareggi”.

SCOPRI IL BERNAREGGI

L’inaugurazione del nuovo Bernareggi è avvenuta il 27 settembre 2025: questa data è diventata un importante spartiacque per un museo che si aggiorna e che vuole stare al passo con i tempi. Il Bernareggi non si limita a contenere opere d’arte e oggetti storici, ma si fa ambiente inclusivo, capace di accogliere ogni persona con le sue specifiche necessità e garantire a tutti una piacevole esperienza di fruizione culturale.

IL NOSTRO INTERVENTO


 

Abbiamo condensato le informazioni visive in pannelli tattili con scritte in braille per favorire l’autonomia e la sicurezza dei visitatori con disabilità visiva all’interno del percorso espositivo.

ingresso_bernareggi

Nello specifico all’ingresso e in prossimità della rampa di scale che collega piano terra e primo piano abbiamo inserito:

  • Piantine del rispettivo piano del museo con rilievo in braille integrato sui profili della mappatura e della legenda, per garantire una completa comprensione della disposizione degli spazi.
  • Istruzioni su procedure da adottare in caso di incendio sia in italiano che in inglese. I rilievi in braille sono stati inseriti in corrispondenza di diverse sezioni fondamentali: la legenda, i testi con le istruzioni da adottare e la mappa con le indicazioni di percorsi ottimali verso vie di fuga, uscite di emergenza e porte con maniglioni antipanico.

Installazione – VERSUS – CTE GENOVA

Siamo lieti di annunciare che MetaHeritage s.r.l. è entrata a fare parte del progetto CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura, finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy nell’ambito del PSC 2014-2020 (CUP B37F23000000008).

All’interno di questo quadro progettuale nasce VERSUS, una soluzione tecnologica che intende ridefinire il modo in cui i visitatori interagiscono con il patrimonio culturale. L’obiettivo è quello di abbattere le barriere – fisiche, cognitive, sensoriali, linguistiche – che ancora oggi limitano l’accesso al patrimonio culturale. Il progetto si propone come una soluzione replicabile e scalabile, realizzata con l’obiettivo di rendere la visita museale autonoma, multisensoriale e accessibile a tutte e tutti – indipendentemente da età, abilità o competenze culturali.

La sperimentazione si trova presso Palazzo Rosso, facente parte dei Musei di Strada Nuova, partner del progetto che ha accolto e reso possibile questa fase di test. Il contributo tecnico di Start 4.0, che ha fornito la scansione 3D dell’edificio, ha permesso di costruire il fulcro dell’installazione: un plastico tridimensionale accessibile e interattivo.

CTE GENOVA - OPIFICIO DIGITALE PER LA CULTURA

L’ex stazione ferroviaria di Pra’ ospita il CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura, un progetto innovativo finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Genova è una delle sette città italiane selezionate per sviluppare tecnologie avanzate nel settore culturale e creativo.

Il progetto CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura ha l’obiettivo di stimolare e promuovere nuove opportunità di mercato per le imprese, con un focus particolare su start-up e (m)-PMI, impegnate nello sviluppo e nella fornitura di soluzioni innovative Made in Italy per la crescita della filiera culturale e creativa. Ciò avverrà attraverso l’adozione di tecnologie emergenti, tra cui IoT, AI, Realtà Aumentata, Virtuale e Immersiva, e Blockchain, supportate da infrastrutture 5G/6G. Grazie alla collaborazione del partenariato, il progetto metterà a disposizione competenze d’eccellenza nel campo delle tecnologie 5G/6G e abilitanti, creando una vera “Open Infrastructure” e un “Incubatore Diffuso” sul territorio.

CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura

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VERSUS è un dispositivo museale modulare e adattivo, pensato per rendere l’esperienza culturale realmente accessibile a pubblici con esigenze diverse. È una risposta concreta al bisogno di superare non solo le barriere fisiche, ma anche quelle sensoriali, cognitive, linguistiche ed educative.

L’installazione unisce una varietà di strumenti integrati:

  • Un plastico tattile tridimensionale di Palazzo Rosso, prodotto a partire da una scansione 3D ad alta precisione;
  • Un sistema di videomapping che proietta narrazioni animate sulla superficie del plastico;
  • Testi e contenuti semplificati per adattarsi a diversi livelli di comprensione;
  • Supporti ergonomici pensati per utenti con ridotta mobilità.

VERSUS non è solo un prototipo tecnologico, ma un metodo replicabile per promuovere una fruizione culturale realmente democratica. La sua modularità consente l’adattamento a diversi contesti museali, anche con risorse limitate, rendendolo uno strumento accessibile anche per realtà di piccole e medie dimensioni.

Con questa iniziativa, MetaHeritage si impegna a promuovere un modello museale più aperto, empatico e partecipativo, dove il patrimonio culturale non sia riservato a pochi, ma rappresenti una risorsa condivisa. 

Il nostro intervento

Il progetto VERSUS si fonda sul principio che la cultura deve essere accessibile a tutte e tutti, senza eccezioni. Per questo motivo, ogni elemento dell’installazione è stato pensato per rispondere in modo specifico a una pluralità di esigenze. Le fragilità e/o disabilità non sono state considerate un vincolo, bensì una leva capace di orientare scelte tecniche, estetiche e narrative verso una maggiore efficacia, chiarezza e inclusività.

1 – Modellazione e stampa 3D del plastico

Il punto di partenza dell’installazione è un plastico in stampa 3D che riproduce Palazzo Rosso. Il modello è stato realizzato a partire da una scansione 3D fornita dal partner Start 4.0, e successivamente semplificato per agevolare la lettura tattile. Le superfici, le proporzioni e i dettagli architettonici sono stati rielaborati per renderli leggibili al tatto, offrendo una rappresentazione accessibile a persone cieche o ipovedenti.

Questa attenzione ha reso il plastico uno strumento didattico potente anche per il pubblico vedente, che attraverso l’esplorazione manuale può sviluppare una comprensione spaziale più profonda. Il materiale utilizzato – PLA ecologico – è stato scelto per la sua resistenza e gradevolezza al tocco, a beneficio dell’usabilità generale.

2 – Struttura fisica su misura

Per garantire un accesso completo e naturale al plastico, è stata realizzata una struttura portante personalizzata, progettata a partire dalle esigenze di persone con disabilità motorie e bambini. L’altezza del piano di esplorazione è inferiore a 75 cm, così da essere raggiungibile comodamente da chi utilizza una carrozzina e da bambini in età scolare. Anche la forma è stata pensata per ridurre qualsiasi ostacolo fisico all’interazione.

Questa attenzione ha generato un’esperienza più comoda e coinvolgente anche per il resto del pubblico, trasformando una condizione di partenza specifica in una soluzione ergonomica universale.

3 – Videomapping narrativo

Il plastico è stato integrato da un videomapping proiettato direttamente sulla superficie modellata. Il video – sincronizzato alla forma del palazzo – racconta la storia delle trasformazioni architettoniche e decorative dell’edificio nel corso dei secoli.

L’intera narrazione è stata costruita con una particolare attenzione alla disabilità e fragilità cognitiva, considerando le esigenze di persone con DSA, ADHD, disturbi dello spettro autistico e difficoltà di concentrazione. Il linguaggio è semplice ma non banale, la voce narrante è chiara, il ritmo rallentato e privo di sovraccarico informativo. Le animazioni sono state progettate per essere facilmente seguibili, mantenendo alta la qualità comunicativa senza rinunciare all’accessibilità.

Questa stessa attenzione ha reso il contenuto più fruibile anche da bambini, studenti con bisogni educativi speciali e visitatori internazionali con competenze linguistiche parziali.

Inoltre, la presenza di un apparato testuale e di contenuti visivi garantisce l’accessibilità anche per persone sorde o con ipoacusia, che possono seguire il racconto senza dover accedere al sonoro

4 – Pannellistica accessibile

Attorno al plastico e alla proiezione, è stata installata una serie di pannelli informativi multiformato, fruibili in totale autonomia. I testi sono stati redatti:

  • in italiano e inglese,

  • in scrittura Braille per la fruizione da parte di persone cieche,

  • in linguaggio Easy-to-read, pensato per chi ha difficoltà di comprensione del testo scritto,

  • con grafica ad alto contrasto e caratteri ad alta leggibilità, adatti a ipovedenti e dislessici.

Tutte queste soluzioni sono state pensate in modo integrato: l’obiettivo non era “aggiungere un livello accessibile” ma disegnare un sistema informativo che potesse funzionare per tutti fin dall’inizio. Lavorare a partire dai limiti di percezione e lettura ha reso i contenuti più chiari, ordinati, fruibili anche da chi ha semplicemente bisogno di orientarsi con rapidità o in condizioni di affollamento.

5 – Modularità e replicabilità

L’ultimo elemento centrale dell’intervento riguarda la modularità del sistema. VERSUS è stato progettato come piattaforma evolutiva, capace di accogliere nel tempo nuovi moduli: contenuti multilingua, guide LIS, percorsi personalizzati, interazioni AR o touchless. Tutti i componenti sono scalabili e replicabili: il sistema può essere adattato ad altri musei, tematizzato secondo nuove esposizioni, portato in tour, oppure applicato a spazi culturali alternativi (come per esempio biblioteche, parchi archeologici, luoghi della memoria).

Ultimi Aggiornamenti

Il 5 e 6 febbraio 2025 abbiamo avuto l’opportunità di partecipare all’evento Speed Date organizzato dalla CTE Genova, un’iniziativa dedicata all’innovazione e alla collaborazione nel settore culturale. In queste due giornate, abbiamo incontrato i partner tecnologici, i referenti dei musei genovesi e il team della Direzione Cultura, confrontandoci su idee e prospettive per il futuro della digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio sommerso.

L’iniziativa ha aperto nuove possibilità di sviluppo e sinergie strategiche per rendere l’esperienza culturale sempre più accessibile e immersiva.

Il 30 giugno 2025 si è svolto, presso il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi (Genova), il Demo Day “Innovazione in Scena per la Cultura”, evento conclusivo della seconda edizione del programma di accelerazione e trasferimento tecnologico #CallTechUp, promosso nell’ambito del progetto CTE Genova – Opificio Digitale per la Cultura. L’evento ha rappresentato un’occasione significativa di visibilità e confronto, riunendo realtà imprenditoriali, operatori culturali, enti pubblici e investitori interessati alle potenzialità delle tecnologie innovative applicate alla filiera culturale e creativa. 

All’interno di questo contesto, abbiamo presentato il progetto VERSUS, esponendo al pubblico i risultati della sperimentazione condotta presso i Musei di Strada Nuova, con particolare riferimento al PoC installato a Palazzo Rosso

Durante l’evento, abbiamo illustrato: 

  • la visione progettuale alla base di VERSUS, focalizzata sull’abbattimento delle barriere fisiche, sensoriali e cognitive nei contesti museali; 
  • le componenti principali dell’installazione, dal plastico tattile realizzato da una scansione 3D alla narrativa multimediale tramite videomapping e doppiaggio; 
  • l’impiego di pannellistica in Braille ed Easy-to-read per facilitare la fruizione autonoma da parte di utenti con esigenze diversificate; 
  • l’approccio scalabile e modulare che rende VERSUS applicabile a numerosi contesti culturali. 

La partecipazione al Demo Day ha rappresentato per noi un momento strategico di condivisione e confronto, sia con le altre realtà imprenditoriali coinvolte nel programma, sia con i rappresentanti delle istituzioni culturali presenti. L’evento ha confermato l’interesse del settore verso soluzioni che coniughino accessibilità, design e innovazione tecnologica e ha contribuito a consolidare la validazione pubblica del nostro Proof of Concept, già operativo all’interno del percorso espositivo dei Musei di Strada Nuova. 

Scansione 3D – Il fregio dell’arte della guerra – Palazzo Ducale di Urbino

Grazie alla collaborazione tra l’ISIA di Urbino e la Direzione Regionale Musei Marche – Palazzo Ducale di Urbino (MIC – Ministero della Cultura), è stato portato a termine un importante progetto di documentazione e valorizzazione digitale del patrimonio artistico del palazzo. Protagoniste del lavoro sono state 22 formelle in pietra, parte dello storico fregio cinquecentesco della facciata, che dopo essere state conservate per decenni in archivio, sono oggi nuovamente esposte al piano nobile del Palazzo Ducale di Urbino. 

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo degli studenti del secondo anno del biennio specialistico in Fotografia dell’ISIA di Urbino (a.a. 2024/25), che – sotto la supervisione dei docenti – hanno curato l’intero processo di digitalizzazione tridimensionale tramite fotogrammetria. I modelli risultanti sono oggi consultabili online sulla piattaforma Sketchfab. 

Il fregio dell’arte della guerra del Palazzo Ducale di Urbino

Incisione del Palazzo Ducale di Urbino del 1724 con le formelle in evidenza. Immagine tratta da Bianchini – Bernardino Baldi – Memorie concernenti la città di Urbino Salvioli, Roma 1724 (facsimile Arnaldo Forni Ed. Bologna 1996)

Verso il 1480, durante il governo di Federico da Montefeltro, vennero realizzati 72 bassorilievi in pietra che decoravano la facciata ‘ad ali’ del Palazzo Ducale. Questo fregio, noto come “fregio dell’arte della guerra”, aveva una funzione non solo ornamentale ma soprattutto simbolica e celebrativa. I rilievi rappresentano armi, macchine belliche, congegni ingegneristici, simboli di potere militare e scientifico. 

Il programma iconografico riflette l’interesse del Duca per la cultura tecnico-scientifica e l’ingegneria militare, testimoniato anche dalla sua prestigiosa biblioteca. Le fonti grafiche di riferimento includono i disegni di Roberto Valturio (De re militari), Francesco di Giorgio Martini, Mariano di Jacopo detto Taccola, e Vitruvio. Alcuni studiosi ipotizzano che il fregio fosse originariamente policromo, sebbene oggi ne rimangano solo tracce. 

Realizzate in calcare massiccio proveniente dal Monte Nerone, le formelle furono successivamente rimosse dalla facciata a causa del degrado provocato dagli agenti atmosferici. Nel 1756, per ordine del legato apostolico Giovan Francesco Stoppani, furono murate come decorazione nel Lapidarium interno. Rimasero in quella collocazione fino agli interventi di risistemazione del 1944, guidati da Pasquale Rotondi. 

L’alto valore storico e artistico di queste opere è oggi nuovamente riconosciuto grazie al recente riallestimento espositivo al piano nobile e al lavoro di digitalizzazione 3D che ne favorisce una fruizione innovativa, accessibile e globale. 

IL NOSTRO INTERVENTO

Il lavoro di documentazione è stato realizzato dagli studenti al secondo anno del biennio specialistico in Fotografia dell’ISIA di Urbino (a.a. 2024-25), coordinati dai docenti, attraverso l’uso della fotogrammetria digitale, una tecnica che consente di ottenere modelli tridimensionali accurati a partire da fotografie ad alta risoluzione. 

Fasi del processo di digitalizzazione: 

1 – Acquisizione fotografica

Ogni formella è stata fotografata da più angolazioni con camere professionali ad alta risoluzione, in condizioni di luce controllata, per garantire una copertura completa e la massima resa dei dettagli.

2 –  Elaborazione dei dati e ottimizzazione dei modelli

Le immagini sono state elaborate con il software Agisoft Metashape e i modelli 3D sono stati rifiniti e ottimizzati per la visualizzazione web e caricati su Sketchfab, piattaforma che consente una navigazione interattiva da qualsiasi dispositivo. Questo permette l’esplorazione del patrimonio culturale ad un pubblico internazionale, favorendo dunque un accesso democratico e rappresentando un esempio virtuoso di come le nuove tecnologie possano creare connessioni tra passato e futuro. 

MODELLI 3D SU SKETCHFAB

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Un risultato inedito: l'esposizione dei poster

Accanto alla digitalizzazione, gli studenti hanno sviluppato una serie di poster progettuali, utilizzando le scansioni 3D come base per reinterpretazioni grafiche e fotografiche. Questi elaborati uniscono design visivo, fotografia concettuale e valorizzazione archeologica, dando vita a una forma originale di comunicazione del patrimonio. 

Scansione 3D – MUDEM, Museo della Moneta – Roma (RM)

Siamo felici di condividere il lavoro che abbiamo realizzato per il MUDEM, Museo della Moneta della Banca d’Italia. Il progetto di digitalizzazione, sviluppato in collaborazione con Comwork, è un esempio di come la tecnologia possa contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale e storico di istituzioni come la Banca d’Italia.

L’intervento ha avuto come obiettivo la scansione e la digitalizzazione di numerosi reperti storici che arricchiranno la piattaforma web del MUDEM, offrendo una nuova dimensione all’esperienza museale e promuovendo la fruizione del patrimonio culturale attraverso il digitale.

Questa collaborazione evidenzia l’importanza di mettere a disposizione degli utenti strumenti innovativi per esplorare la storia e comprendere il valore degli oggetti in modo interattivo.

MUDEM - Museo della Moneta

Il MUDEM, Museo della Moneta della Banca d’Italia, rappresenta un progetto culturale innovativo che unisce tradizione e tecnologia per raccontare la storia della moneta e dei mezzi di pagamento. Situato nella splendida cornice di Villa Hüffer, in via Nazionale 191 a Roma, il museo aprirà le sue porte nel 2026.

La collezione del MUDEM è ricca e variegata: oltre a monete antiche e strumenti di pagamento, comprende preziosi monili, opere d’arte e documenti storici che svelano le relazioni economiche e finanziarie che si celano dietro la loro bellezza e peculiarità. Il museo si articola in quattro aree principali: tre dedicate all’esposizione permanente e una riservata a iniziative didattiche, mostre temporanee ed eventi.

Il primo percorso espositivo, L’avventura della moneta, conduce i visitatori in un viaggio attraverso dieci sale, partendo dalle antiche civiltà fino ai giorni nostri. Seguono poi due percorsi tematici: il primo dedicato alla storia monetaria e finanziaria dell’Italia, il secondo alla storia dell’oro.

MUDEM – Museo della Moneta

IL NOSTRO INTERVENTO

Il nostro contributo al progetto MUDEM si è concentrato sulla digitalizzazione di una parte significativa delle collezioni, un’attività cruciale per garantire l’accesso al patrimonio storico anche in formato digitale. In collaborazione con Comwork, abbiamo realizzato la scansione di numerosi pezzi che saranno pubblicati sulla nuova pagina web del Museo.

Il processo di scansione è stato condotto con tecnologie avanzate, garantendo la massima fedeltà nella riproduzione dei dettagli di ciascun oggetto. Questa operazione ha un duplice valore: da un lato, preserva digitalmente i reperti, proteggendoli dall’usura del tempo; dall’altro, consente a un pubblico più ampio di scoprire e approfondire la storia della moneta da casa.

Le immagini digitali che abbiamo prodotto verranno integrate in un sistema di consultazione online, offrendo un’esperienza interattiva e dinamica che stimolerà la curiosità dei visitatori e degli appassionati di storia e finanza.

Scansione 3D – Collezione Gonzaga – Palazzo Ducale di Mantova (MN)

Siamo lieti di annunciare il nostro contributo al progetto “Le sculture antiche della Collezione Gonzaga nel Palazzo Ducale di Mantova. Sviluppo e riesame di una delle più grandi collezioni del Nord Italia”.

Questo progetto è realizzato in collaborazione con l’Università di Colonia, il Museo Archeologico Nazionale di Mantova, il Palazzo Ducale di Mantova e il MACA (Mantova Collezioni Antiche), ed è finanziato dalla Fondazione Tedesca per la Ricerca (DFG) con il numero di progetto 437177061.

La collezione Gonzaga

La Collezione Gonzaga, custodita nel Palazzo Ducale di Mantova, rappresenta uno dei complessi scultorei più rilevanti del Nord Italia. Composta da circa 280 sculture già catalogate, a cui si aggiungono circa 60 oggetti ancora da analizzare, la collezione abbraccia una vasta gamma di opere, dai frammenti ai pezzi post-antichi o pseudo-antichi. Questa varietà riflette la ricchezza del patrimonio artistico accumulato nel tempo dai Gonzaga, una delle famiglie più influenti del Rinascimento italiano.

L’obiettivo del progetto è la documentazione completa e sistematica delle opere, includendo la catalogazione tipologica e cronologica, l’analisi dello stato di conservazione e lo studio delle tecniche di lavorazione e dei restauri. 

Una parte fondamentale del progetto riguarda l’integrazione tra approcci tradizionali e tecnologie digitali avanzate. La creazione di scansioni tridimensionali mediante rilievi laser e fotogrammetria non solo permette una documentazione visiva estremamente dettagliata, ma costituisce anche una base solida per future ricerche, analisi comparative e interventi di conservazione.

Progetto di ricercaLe sculture antiche della Collezione Gonzaga nel Palazzo Ducale di Mantova. Sviluppo e riesame di una delle più grandi collezioni del Nord Italia

IL NOSTRO INTERVENTO

Nell’ambito del progetto, abbiamo eseguito rilievi digitali di molte statue utilizzando tecniche avanzate di fotogrammetria e scansione laser. Queste due metodologie, complementari tra loro, garantiscono una documentazione estremamente precisa e completa delle opere.

  • Fotogrammetria: Consiste nell’acquisizione di immagini digitali ad alta risoluzione da più angolazioni, che vengono poi elaborate tramite software specializzati per generare modelli tridimensionali accurati. Questa tecnica si distingue per la sua flessibilità e capacità di acquisire dettagli cromatici delle superfici, rendendola particolarmente utile per analisi visive e confronti tipologici.

  • Scansione Laser: Utilizza un fascio laser per misurare la distanza tra lo scanner e la superficie dell’opera, generando una “nuvola di punti” ad alta densità. Questa tecnologia è particolarmente efficace per catturare geometrie complesse, dettagli sottili e per analizzare lo stato di conservazione con una precisione millimetrica.

L’integrazione tra le due tecnologie ci ha permesso di ottenere dati estremamente accurati sia dal punto di vista geometrico che cromatico. I modelli tridimensionali generati costituiscono una base essenziale per successive analisi strutturali, studi comparativi e interventi di restauro.

Scansione 3D – Iscrizione latina del Cortile d’Onore -Palazzo Ducale di Urbino

Nel contesto della valorizzazione del patrimonio architettonico del Palazzo Ducale di Urbino, è stato realizzato un intervento tecnico finalizzato al rilievo tridimensionale del fregio inciso in lettere latine, presente sulle facciate del Cortile d’Onore.

L’utilizzo di tecniche avanzate di fotogrammetria da drone ha consentito di documentare con estrema precisione le iscrizioni, ottenendo modelli 3D utili per misurazioni precise e per applicazioni future, come la produzione di caratteri mobili destinati alla stampa serigrafica.

Questo lavoro, condotto in collaborazione tra ISIA Urbino, la Direzione Generale Musei di Urbino e il Palazzo Ducale, ha offerto una nuova chiave di lettura per il restauro e la conservazione di uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale.

Il Cortile d'onore - Palazzo Ducale di Urbino

Il Cortile di Palazzo Ducale di Urbino, noto anche come Cortile d’Onore, è uno degli spazi più emblematici dell’intero palazzo rinascimentale. Realizzato da Luciano Laurana tra il 1466 e il 1472, il cortile è un capolavoro che incarna i principi della cultura prospettica del Rinascimento urbinate. La sua sobria decorazione, ispirata all’antico, l’alternanza ritmica tra pieni e vuoti e le numerose soluzioni architettoniche innovative lo rendono un esempio di grande raffinatezza.

Situato nella terza fase costruttiva del Palazzo, il Cortile d’Onore rappresenta la fusione tra l’edificio medievale preesistente e le nuove strutture progettate dai duchi di Urbino. La posizione centrale e la funzione di collegamento tra le varie aree del palazzo evidenziano la sua importanza tanto per la logica architettonica quanto per il suo valore simbolico.

Il rilievo tridimensionale del fregio del Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Urbino ha fornito nuove informazioni sulla realizzazione del testo e sul modo in cui la luce e l’ombra interagiscono con le forme incise, rivelando dettagli inediti e complessi. Grazie all’uso della fotogrammetria da drone e delle moderne tecnologie di modellazione 3D, è stato possibile non solo conservare digitalmente il fregio, ma anche progettare applicazioni future, come la produzione di caratteri mobili per la stampa serigrafica. Questo intervento non solo arricchisce la conoscenza storica e tecnica del monumento, ma contribuisce anche alla sua conservazione e valorizzazione per le generazioni future.

IL NOSTRO INTERVENTO

L’intervento di rilievo 3D del fregio, che corre lungo le facciate del Cortile d’Onore, è stato condotto con l’obiettivo di acquisire dati precisi sulla geometria e sulla morfologia delle lettere incise nella pietra. Il fregio si sviluppa in due livelli distinti e comprende un testo in latino che celebra le imprese di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino. La sua posizione elevata e la difficoltà di accesso hanno reso necessario l’uso di tecniche avanzate, in particolare la fotogrammetria da drone.

Per l’acquisizione dei dati è stato utilizzato un drone DJI Mini Pro 4, equipaggiato con un sensore CMOS da 1/1.3” che ha permesso di catturare centinaia di immagini ad alta risoluzione in formato raw (DNG) e JPEG. Le fotografie sono state elaborate tramite software SfM (Structure from Motion), in particolare Agisoft Metashape 2.0 e Epic Games RealityCapture 1.3, per generare modelli 3D accurati del fregio. Il processo ha incluso diverse fasi, a partire dall’allineamento delle immagini e dalla creazione di nuvole di punti sparse e dense, fino alla produzione di modelli 3D georeferenziati e di Digital Elevation Models (DEM).

fig. 1: Il DEM visualizza la forma tridimensionale e i dettagli topografici del fregio, inclusi i dati di altitudine e la disposizione delle lettere.

Sopra: DEM in verde sovrapposto all’immagine; Sotto: il DEM in blu con metrini scalimetri.

Il modello 3D finale ha permesso di misurare con precisione l’altezza, la larghezza e la proporzione dei caratteri, rivelando dettagli che non erano visibili a occhio nudo. Inoltre, è stato possibile analizzare le tecniche di incisione utilizzate dallo scalpellino, notando come la profondità e la forma delle lettere siano state progettate per sfruttare l’illuminazione solare, creando effetti di chiaroscuro che animano il fregio nel corso della giornata.

Le figure ottenute sono state successivamente utilizzate per l’estrazione di curve di livello, tramite le quali sono stati generati profili orizzontali e verticali delle lettere. Queste informazioni sono state poi trasferite su software di modellazione come Blender, dove è stato possibile definire con maggiore precisione i contorni delle lettere e creare una densificazione dei tratti nelle zone più profonde, come un chiaroscuro ideale che riproduce l’effetto di profondità nella pietra.

fig. 2: modelli 3D generati con RealityCapture. La figura evidenzia la nuvola di punti densa e i modelli 3D completi di texture, offrendo una rappresentazione visiva accurata delle lettere.

fig. 3: densificazione dei tratti e creazione dei profili delle lettere in Blender. L’immagine illustra il processo di modellazione e l’effetto chiaroscuro che enfatizza la profondità delle incisioni.

Diffusione dei risultati

Radim Peško; Jonathan Pierini (eds), Type and Context, Roma Publications, 2024.

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Scansione 3D – Castello Scaligero di Sirmione (BS)

Il progetto di scansione 3D del Castello Scaligero di Sirmione, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) Lombardia e la Direzione Generale, rappresenta un’importante iniziativa per la documentazione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

L’intervento ha coinvolto l’uso combinato di un ROV subacqueo per l’analisi delle parti sommerse e di un drone aereo per la mappatura delle sezioni emerse, permettendo di ottenere una scansione 3D fotorealistica e georeferenziata.

Il castello scaligero di Sirmione

Il Castello Scaligero di Sirmione è uno dei più spettacolari esempi di fortificazione lacustre del Nord Italia. Costruito nella seconda metà del Trecento dalla famiglia Della Scala, che dominava Verona e i territori circostanti, il castello si erge all’ingresso del borgo medievale di Sirmione. La sua struttura è caratterizzata da un quadrilatero di mura merlate, tre torri angolari e un mastio imponente, che svetta come elemento distintivo.

Un elemento di grande rilevanza è la darsena fortificata, progettata come porto sicuro per le flotte scaligere. Questa parte del castello, unica nel suo genere, è stata riportata al suo aspetto originario grazie ai restauri iniziati nel 1919, che hanno restituito l’acqua del lago al bacino interno. Nel corso dei secoli, il castello ha avuto diverse funzioni, da postazione difensiva a deposito di armi, fino a ospitare uffici e alloggi militari. Oggi, grazie a un attento restauro e alla recente digitalizzazione, il Castello Scaligero si presenta come una testimonianza straordinaria di architettura medievale e un’attrazione culturale di grande valore.

CASTELLO SCALIGERO DI SIRMIONE

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IL NOSTRO INTERVENTO

1 – SCANSIONE DA ROV SUBACQUEO

La scansione subacquea è stata realizzata con l’ausilio di un ROV (Remote Operated Vehicle), uno strumento dotato di sensori e sistemi di imaging avanzati, progettato per operare in ambienti acquatici. Questo dispositivo ha esplorato in dettaglio la darsena del castello e le porzioni della struttura a contatto con il Lago di Garda, catturando immagini e dati tridimensionali delle parti sommerse.

I dati acquisiti sono stati rielaborati per generare una nuvola di punti tridimensionale che rappresenta fedelmente le caratteristiche spaziali e cromatiche delle aree subacquee. Questo processo ha consentito di integrare le informazioni sommerse nel modello globale del castello, colmando una lacuna spesso trascurata nei rilievi tradizionali e permettendo una visione completa dell’intero complesso architettonico.

2 – SCANSIONE DA DRONE AEREO

Per la mappatura delle parti emerse, è stato utilizzato un drone aereo in grado di sorvolare il castello e acquisire centinaia di fotografie digitali ad alta risoluzione. La fotogrammetria, tecnologia alla base di questo processo, ha trasformato le immagini in una nuvola di punti tridimensionale che descrive in modo dettagliato sia la geometria che i colori delle superfici osservate.

Il drone ha permesso di catturare ogni dettaglio delle mura, delle torri e del mastio del castello, inclusi elementi difficilmente accessibili con metodi di rilievo tradizionali. Le informazioni raccolte sono state utilizzate per creare una mesh texturizzata. Il risultato finale è un modello 3D altamente realistico e immersivo, ideale per scopi di studio e valorizzazione culturale.

Percorso tattile – Tutto ha senso, Museo Diocesano di Brescia (BS)

In collaborazione con il Museo Diocesano di Brescia, nell’ambito del progetto inclusivo Tutto ha senso, abbiamo contribuito alla realizzazione di un innovativo percorso tattile per non vedenti, producendo pannelli tattili di orientamento, pannelli visuo-tattili con scomposizione formale e fotografica, oltre a modelli e stampe 3D.

Le soluzioni tattili installate al Museo Diocesano di Brescia sono state ideate nell’ambito del contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, stipulato nel 2024 tra la Fondazione Museo Diocesano di Brescia e il Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica (DICATAM) dell’Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e con il sostegno di diversi enti e fondazioni, tra cui Famiglia Puma Trust.

Avviato nel 2023, il percorso è stato concepito con l’obiettivo di rendere le collezioni del Museo fruibili da un pubblico più ampio, inclusi i visitatori con disabilità visive. Il Museo, recentemente inserito nel circuito dei musei riconosciuti da Regione Lombardia, ha scelto di lavorare a stretto contatto con UICI per sviluppare un’esperienza multisensoriale unica nel suo genere.

TUTTO HA SENSO - Museo Diocesano di Brescia

Nel cuore di Brescia, a pochi passi da Piazza della Loggia, il Museo Diocesano, ospitato nel chiostro del monastero di San Giuseppe, custodisce e valorizza il patrimonio artistico-religioso della diocesi. Per rendere le sue collezioni accessibili anche alle persone con disabilità visive, il Museo ha avviato il progetto Tutto ha senso, in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

Il progetto si distingue per la sua capacità di coinvolgere tutti i sensi, trasformando il modo in cui le opere d’arte vengono vissute. Il percorso inizia lungo i corridoi delle collezioni permanenti del Museo, dove sono stati installati totem tattili con stampe in braille e modelli 3D che permettono ai visitatori non vedenti di scoprire opere e oggetti rappresentativi.

Un momento culminante del percorso è rappresentato dalla sala multisensoriale, nella Bottega del Moretto, dove l’opera La Madonna col Bambino in gloria, San Giovanni Evangelista, il beato Lorenzo Giustiniani e l’allegoria della Sapienza Divina è esplorata attraverso il tatto, l’udito, l’olfatto, il gusto, con la vista in un ruolo complementare.

TUTTO HA SENSO, MUSEO DIOCESANO DI BRESCIA

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L’iniziativa, che è stata lanciata ufficialmente il 25 febbraio 2023, rappresenta un esempio di come l‘innovazione tecnologica e la progettazione inclusiva possano convergere per migliorare l’esperienza culturale di tutti. Il percorso multisensoriale del Museo Diocesano di Brescia, anche grazie alla nostra collaborazione, offre una nuova modalità di fruizione, in cui ogni visitatore, indipendentemente dalle sue capacità sensoriali, può accedere alla bellezza e alla storia conservata tra le mura del Museo.

IL NOSTRO INTERVENTO

1 – PANNELLI BRAILLE DI ORIENTAMENTO

Abbiamo realizzato pannelli tattili con scritte in braille, concepiti per integrare le informazioni visive in una modalità pienamente accessibile. In particolare, ci siamo occupati della progettazione e produzione dei pannelli tattili di orientamento, dove le planimetrie si caratterizzano per l’utilizzo di diversi spessori in rilievo codificati negli elaborati grafici forniti tramite differenti colori.

Questa tipologia comprende:

  • il tavolo tattile, che integra un modellino 3D del Museo con la planimetria del piano terra, permettendo al visitatore di orientarsi sia in pianta che in volumetria
  • due pannelli tattili con le planimetrie dei livelli +1 e -1, pensati per agevolare la comprensione della distribuzione degli spazi
  • un pannello tattile raffigurante lo skyline, utile a collocare l’edificio in un contesto urbano e architettonico più ampio.

2 – PANNELLI VISUO-TATTILI E MULTISTRATO

Un nucleo fondamentale dell’intervento è rappresentato dalla realizzazione di 13 pannelli tattili dedicati ai dipinti della collezione, suddivisi in due tipologie principali:

  • Pannelli visuo-tattili con scomposizione formale, sei in totale, che traducono le opere in un linguaggio grafico semplificato e in rilievo. Le linee principali della composizione e i contorni delle figure vengono evidenziati attraverso differenti spessori, offrendo una lettura immediata delle strutture portanti dell’immagine. Questo approccio privilegia la chiarezza e l’orientamento percettivo, consentendo al visitatore non vedente o ipovedente di “leggere” l’opera a partire dalle sue forme essenziali.

Pannello tattile del quadro L’apostolo San Giovanni Evangelista, Michele Desubleo, XVII Secolo, 89 x 66 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Madre di Dio della Tenerezza, XIX Secolo, 57 x 72 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Cristo Benedicente, Il Moretto, XIV Secolo, 44 x 51 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Sogno di San Giuseppe, Giuseppe Tortelli, XVIII Secolo, 128 x 191 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro San Girolamo Penitente, Romanino, 1520, 25,5 x 30,4 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Un bambino caduto nel fuoco, F. Savanni – G. Botti, XVIII Secolo, 83 x 63 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

  • Pannelli multistrato con scomposizione fotografica, sette in totale, che rappresentano un livello ulteriore di complessità. Le opere vengono scomposte in piani successivi, ciascuno stampato su un supporto separato. Le figure e gli elementi principali sono resi in rilievo, mentre le texture di fondo permettono di distinguere materiali, ambienti e profondità. L’esperienza tattile diventa così stratificata e coinvolgente, avvicinandosi a una percezione multisensoriale del quadro. In alcuni casi, sono stati inseriti anche dettagli narrativi evidenziati da legende e lettere guida, che consentono di riconoscere particolari altrimenti difficili da individuare.

Pannello tattile del quadro Adorazione dei pastori, B. Licinio, 1530 circa, 105 x 143 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Ultima Cena, Franca Ghitti, 2010

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Sant’Orsola e le compagne, San Pietro, San Paolo, A. Vivarini, 1440-1445, 53 x 146 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

Pannello tattile del quadro Madonna col Bambino e i santi Leonardo e Francesco Di Paola, Giovanni Battista Pitoni, 1737, 178 x 293 cm

(Contratto di ricerca “Tutto ha senso. Metodologie di rappresentazione per l’accessibilità museale e alle opere d’arte”, tra Fondazione Museo Diocesano di Brescia e DICATAM, Università degli Studi di Brescia, responsabile scientifica Ivana Passamani)

3 – STAMPE 3D

Il percorso è stato arricchito dalla produzione di un modello tridimensionale, elaborato digitalmente e successivamente stampato in 3D mediante tecnologia a filamento. La stampa è stata rifinita con un processo accurato che ha previsto carteggiatura, stuccatura, applicazione di una vernice bianca opaca e protezione con un fissante trasparente.

Il modello, collocato all’interno del tavolo tattile, è stato concepito per integrarsi con la planimetria del piano terra, offrendo una comprensione immediata sia dell’articolazione planimetrica che dello sviluppo volumetrico dell’edificio. Questa integrazione tra bidimensionalità e tridimensionalità rende il tavolo uno strumento didattico e sensoriale di grande efficacia per l’orientamento dei visitatori.

Installazione multimediale – Palmanova Extended City – Palmanova (UD)

In collaborazione con il Comune di Palmanova e con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, abbiamo contribuito alla realizzazione della nuova Sala Multimediale di Palmanova, un progetto che unisce storia, tecnologia e narrazione immersiva.  

Il nostro intervento si è focalizzato sulla creazione di un modello 3D dettagliato della città, arricchito da un sistema di videomapping che illustra l’evoluzione storica e architettonica della Fortezza.  

Abbiamo inoltre introdotto dei totem interattivi, che permettono ai visitatori di incontrare quattro personaggi storici (historical talkers) e approfondire le vicende della città stellata. 

Il tutto è inserito in un allestimento completamente rinnovato, che trasforma lo spazio in un ecosistema multimediale progettato per valorizzare l’unicità di Palmanova, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO dal 2017. 

L’attività è stata realizzata nell’ambito del finanziamento dei “Grandi Progetti culturali 2019” per la realizzazione di interventi di restauro e consolidamento delle mura urbiche della città di Palmanova. I lavori, a causa della pandemia da COVID-19 nel 2020, hanno subito un rallentamento e, conseguentemente, il progetto ha beneficiato di una proroga, con la consegna prevista tra dicembre 2023 e febbraio 2024. 

 

Palmanova extended city

Palmanova, unica città a forma di stella a nove punte ancora intatta, è un modello iconico di architettura militare moderna. Fondata nel 1593 dalla Serenissima Repubblica di Venezia, presenta tre cerchie murarie concentriche: due rinascimentali, con nove baluardi e rivellini, e una terza napoleonica, con nove lunette, aggiunta nel XIX secolo. Progettata per difendere il Friuli dai Turchi e dagli Asburgo, è un esempio di fortificazioni “alla moderna”.

Dichiarata Monumento Nazionale nel 1960, dal 2017 è Patrimonio Mondiale Unesco nel sito “Le opere di difesa veneziane” e, dal 2018, fa parte dei Borghi più belli d’Italia.

Il centro multimediale della città rappresenta un punto di riferimento per chi desidera approfondire la storia e l’evoluzione della Città Fortezza di Palmanova. Attraverso un’esperienza coinvolgente, il centro offre una panoramica interattiva dei momenti più significativi che hanno caratterizzato la sua esistenza, dai suoi primi anni sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, fino al periodo contemporaneo.

IL NOSTRO INTERVENTO

1- 3D SCAN 

Fotogrammetria da Drone

A partire da una serie di fotografie ad alta risoluzione, è stato realizzato un modello 3D dell’intera città. Successivamente, il modello è stato virtualmente “restaurato” per colmare le lacune, correggere le anomalie e ottimizzarlo per la stampa 3D.

2- 3D PRINT

Complex large model

La scansione 3D è stata processata per la stampa. Successivamente, è stata semplificata in Blender e suddivisa in esagoni, così da poter essere stampata simultaneamente da più macchine. Una volta stampati, gli esagoni sono stati assemblati, incollati, carteggiati e, infine, dipinti. 

3 – VIDEOMAPPING

Un’animazione con voce narrante illustra l’evoluzione della città, proiettando immagini, luci e forme direttamente sul modello 3D precedentemente stampato.

È stato, quindi, utilizzato un proiettore a grande ottica per garantire un’illuminazione precisa e uniforme. Grazie all’utilizzo di software specializzati, sono state applicate delle maschere digitali che consentono di illuminare selettivamente determinate aree del modello, mettendo in risalto i dettagli più significativi. L’effetto è ulteriormente arricchito dalla proiezione lungo la parte laterale del modello, creando una rappresentazione visiva dinamica.

4 – HISTORICAL TALKERS

Narratori virtuali su Totem

Per approfondire alcuni episodi del passato di Palmanova, abbiamo scelto quattro personaggi storici realmente esistiti. Questi “talkers” sono stati interpretati da attori locali in costume e i video (in italiano, inglese e tedesco) sono stati integrati in totem da 45” gestiti tramite una regia centrale.

5- ALLESTIMENTO

Welcome Center

Palmanova Extended City è un sistema multimediale interattivo, gestito da una regia, arricchito da una dimensione digitale per accedere a contenuti esclusivi, esplorare virtualmente bastioni e mura e scaricare mappe e brochure.

Dunque, lo spazio è stato completamente rinnovato per offrire un’esperienza moderna e immersiva. L’allestimento è stato progettato nei minimi dettagli: tavolini realizzati ad hoc si integrano armoniosamente con stand verticali a parete, che presentano in modo chiaro le informazioni essenziali. È stata, inoltre, creata un’area tecnica dedicata, completa di computer e di una postazione di regia, dove un operatore è responsabile di gestire i contenuti visivi e attivare i monitor all’occorrenza, concludendo l’esperienza con uno spettacolare videomapping.

DIFFUSIONE DEI RISULTATI

Messaggero Veneto – 04 aprile 2024

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La Vita Cattolica – 29 ottobre 2024

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ArcheoVirtual 2024 – DiversaMente

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PNRR Accessibilità – Museo San Francesco a Mercatello – Urbino (PU)

In collaborazione con il Museo Mercatello, abbiamo realizzato un percorso tattile con modelli 3D stampati e applicati sui panelli in braille con QR code per rendere maggiormente fruibile la visita a tutti indistintamente. Inoltre abbiamo creato la pannellistica in braille con QR code collegati al sito oltre che la possibilità di accedere alle audio guide anche con la modalità LIS.

A crollare questo lavoro si è provveduto a rendere virtualmente fruibile tutto il complesso museale, potendo visitare le varie zone ed accedere ai medesimi QR code presenti in loco.

Attività finanziata nell’ambito del progetto: “M1C3 – Investimento 1.2 “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi” finanziato dall’Unione Europea – Next Generation Eu Mission 1 componente 3 Cultura 4.0.

Sono inoltre stati realizzati dei supporti didattici tramite dei calchi in gomma siliconica di stampe 3D in scala per i percorsi scolastici.

 

percorso tattile con modelli 3D stampati e applicati sui panelli in braille con QR code

La realizzazione dei nuovi pannelli permette di vivere appieno l’esperienza del Museo, essendo in grado di toccare i reperti come se fossero quelli veri. Questo consente inoltre di abbattere le barriere per le persone con disabilità e di consentire ai bambini un’esperienza più vibrante.

La struttura Museale consta di più palazzi di riferimento, ovvero il Convento, La Chiesa di San Francesco ed il Museo. Tutti questi spazi, oltre alle zone che l congiungono hanno fruito dell’implementazione di strutture volte a ridurre le barriere per le persone diversamente abili. Questo ha consentito alla Città di Mercatello di ottenere la Bandiera Lilla.

MUSEO MERCATELLO

Complesso Museale

La Chiesa di San Francesco fu destinata ad accogliere opere del territorio sin dal 1926, anno in cui terminarono i lavori di restauro che la ripristinarono come realtà francescana.

Il percorso museale presenta opere d’arte di straordinario valore e si snoda in suggestivi spazi architettonici, al suo interno si possono ammirare, dipinti, sculture ed oggetti liturgici.

IL NOSTRO INTERVENTO

1- PANNELLI DESCRITTIVI CON QR CODE 

Abbiamo realizzato i pannelli descrittivi di varie opere presenti nel Complesso Musale. I QR Code presenti nei pannelli rimandano alle immagini e/o alle audioguide in italiano ed inglese ed ai video in LIS.

2- ALLESTIMENTO E STAMPA DEI PANNELLI IN BRAILLE

Nel percorso allestitivo sono stati disposti accanto ai reperti dei pannelli in lamine di ferro. Questi, verniciati a polvere color testa di moro, hanno previsto l’applicazione di stampe in braille, legata alla descrizione del reperto esposto.

Oltre alla stampa in Braille si è deciso di inserire anche le riproduzioni in stampa 3D dei reperti di riferimento.

3 – VIRTUAL TOUR 

E’ stato realizzato un Tour virtuale di tutto il Complesso Museale della Città di Mercatello. E’ possibile visitare gli esterni e gli interni del Museo e della Chiesa ottenendo anche informazioni sulle differenti opere presenti. 

4 – REALIZZAZIONE VIDEO NEL LINGUAGGIO DEI SEGNI ( L.I.S.)

Creazione di video informativi nelle Lingua Italiana dei Segni (L.I.S.) Realizzati per ogni zona del Complesso Museale di Mercatello.

All’interno dei Virtual Tour cliccando sulle Icone di Info si apre la scheda relativa alla zona che si sta visitando. All’interno oltre alla descrizione ci sono anche i Video in Italiano, Inglese e L.I.S.

5- REALIZZAZIONE PLANIMETRIA 3D

Realizzazione planimetria in 3D del Complesso Museale della Città di Mercatello. E’ stata effettuata la scansione tramite droni per poter ricreare il modello computerizzato necessario per effettuare la Stampa 3D dei vari pezzi della mappa.