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Scansione 3D – Il fregio dell’arte della guerra – Palazzo Ducale di Urbino

Grazie alla collaborazione tra l’ISIA di Urbino e la Direzione Regionale Musei Marche – Palazzo Ducale di Urbino (MIC – Ministero della Cultura), è stato portato a termine un importante progetto di documentazione e valorizzazione digitale del patrimonio artistico del palazzo. Protagoniste del lavoro sono state 22 formelle in pietra, parte dello storico fregio cinquecentesco della facciata, che dopo essere state conservate per decenni in archivio, sono oggi nuovamente esposte al piano nobile del Palazzo Ducale di Urbino. 

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo degli studenti del secondo anno del biennio specialistico in Fotografia dell’ISIA di Urbino (a.a. 2024/25), che – sotto la supervisione dei docenti – hanno curato l’intero processo di digitalizzazione tridimensionale tramite fotogrammetria. I modelli risultanti sono oggi consultabili online sulla piattaforma Sketchfab. 

Il fregio dell’arte della guerra del Palazzo Ducale di Urbino

Incisione del Palazzo Ducale di Urbino del 1724 con le formelle in evidenza. Immagine tratta da Bianchini – Bernardino Baldi – Memorie concernenti la città di Urbino Salvioli, Roma 1724 (facsimile Arnaldo Forni Ed. Bologna 1996)

Verso il 1480, durante il governo di Federico da Montefeltro, vennero realizzati 72 bassorilievi in pietra che decoravano la facciata ‘ad ali’ del Palazzo Ducale. Questo fregio, noto come “fregio dell’arte della guerra”, aveva una funzione non solo ornamentale ma soprattutto simbolica e celebrativa. I rilievi rappresentano armi, macchine belliche, congegni ingegneristici, simboli di potere militare e scientifico. 

Il programma iconografico riflette l’interesse del Duca per la cultura tecnico-scientifica e l’ingegneria militare, testimoniato anche dalla sua prestigiosa biblioteca. Le fonti grafiche di riferimento includono i disegni di Roberto Valturio (De re militari), Francesco di Giorgio Martini, Mariano di Jacopo detto Taccola, e Vitruvio. Alcuni studiosi ipotizzano che il fregio fosse originariamente policromo, sebbene oggi ne rimangano solo tracce. 

Realizzate in calcare massiccio proveniente dal Monte Nerone, le formelle furono successivamente rimosse dalla facciata a causa del degrado provocato dagli agenti atmosferici. Nel 1756, per ordine del legato apostolico Giovan Francesco Stoppani, furono murate come decorazione nel Lapidarium interno. Rimasero in quella collocazione fino agli interventi di risistemazione del 1944, guidati da Pasquale Rotondi. 

L’alto valore storico e artistico di queste opere è oggi nuovamente riconosciuto grazie al recente riallestimento espositivo al piano nobile e al lavoro di digitalizzazione 3D che ne favorisce una fruizione innovativa, accessibile e globale. 

IL NOSTRO INTERVENTO

Il lavoro di documentazione è stato realizzato dagli studenti al secondo anno del biennio specialistico in Fotografia dell’ISIA di Urbino (a.a. 2024-25), coordinati dai docenti, attraverso l’uso della fotogrammetria digitale, una tecnica che consente di ottenere modelli tridimensionali accurati a partire da fotografie ad alta risoluzione. 

Fasi del processo di digitalizzazione: 

1 – Acquisizione fotografica

Ogni formella è stata fotografata da più angolazioni con camere professionali ad alta risoluzione, in condizioni di luce controllata, per garantire una copertura completa e la massima resa dei dettagli.

2 –  Elaborazione dei dati e ottimizzazione dei modelli

Le immagini sono state elaborate con il software Agisoft Metashape e i modelli 3D sono stati rifiniti e ottimizzati per la visualizzazione web e caricati su Sketchfab, piattaforma che consente una navigazione interattiva da qualsiasi dispositivo. Questo permette l’esplorazione del patrimonio culturale ad un pubblico internazionale, favorendo dunque un accesso democratico e rappresentando un esempio virtuoso di come le nuove tecnologie possano creare connessioni tra passato e futuro. 

MODELLI 3D SU SKETCHFAB

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Un risultato inedito: l'esposizione dei poster

Accanto alla digitalizzazione, gli studenti hanno sviluppato una serie di poster progettuali, utilizzando le scansioni 3D come base per reinterpretazioni grafiche e fotografiche. Questi elaborati uniscono design visivo, fotografia concettuale e valorizzazione archeologica, dando vita a una forma originale di comunicazione del patrimonio. 

Scansione 3D – MUDEM, Museo della Moneta – Roma (RM)

Siamo felici di condividere il lavoro che abbiamo realizzato per il MUDEM, Museo della Moneta della Banca d’Italia. Il progetto di digitalizzazione, sviluppato in collaborazione con Comwork, è un esempio di come la tecnologia possa contribuire alla valorizzazione del patrimonio culturale e storico di istituzioni come la Banca d’Italia.

L’intervento ha avuto come obiettivo la scansione e la digitalizzazione di numerosi reperti storici che arricchiranno la piattaforma web del MUDEM, offrendo una nuova dimensione all’esperienza museale e promuovendo la fruizione del patrimonio culturale attraverso il digitale.

Questa collaborazione evidenzia l’importanza di mettere a disposizione degli utenti strumenti innovativi per esplorare la storia e comprendere il valore degli oggetti in modo interattivo.

MUDEM - Museo della Moneta

Il MUDEM, Museo della Moneta della Banca d’Italia, rappresenta un progetto culturale innovativo che unisce tradizione e tecnologia per raccontare la storia della moneta e dei mezzi di pagamento. Situato nella splendida cornice di Villa Hüffer, in via Nazionale 191 a Roma, il museo aprirà le sue porte nel 2026.

La collezione del MUDEM è ricca e variegata: oltre a monete antiche e strumenti di pagamento, comprende preziosi monili, opere d’arte e documenti storici che svelano le relazioni economiche e finanziarie che si celano dietro la loro bellezza e peculiarità. Il museo si articola in quattro aree principali: tre dedicate all’esposizione permanente e una riservata a iniziative didattiche, mostre temporanee ed eventi.

Il primo percorso espositivo, L’avventura della moneta, conduce i visitatori in un viaggio attraverso dieci sale, partendo dalle antiche civiltà fino ai giorni nostri. Seguono poi due percorsi tematici: il primo dedicato alla storia monetaria e finanziaria dell’Italia, il secondo alla storia dell’oro.

MUDEM – Museo della Moneta

IL NOSTRO INTERVENTO

Il nostro contributo al progetto MUDEM si è concentrato sulla digitalizzazione di una parte significativa delle collezioni, un’attività cruciale per garantire l’accesso al patrimonio storico anche in formato digitale. In collaborazione con Comwork, abbiamo realizzato la scansione di numerosi pezzi che saranno pubblicati sulla nuova pagina web del Museo.

Il processo di scansione è stato condotto con tecnologie avanzate, garantendo la massima fedeltà nella riproduzione dei dettagli di ciascun oggetto. Questa operazione ha un duplice valore: da un lato, preserva digitalmente i reperti, proteggendoli dall’usura del tempo; dall’altro, consente a un pubblico più ampio di scoprire e approfondire la storia della moneta da casa.

Le immagini digitali che abbiamo prodotto verranno integrate in un sistema di consultazione online, offrendo un’esperienza interattiva e dinamica che stimolerà la curiosità dei visitatori e degli appassionati di storia e finanza.

Scansione 3D – Collezione Gonzaga – Palazzo Ducale di Mantova (MN)

Siamo lieti di annunciare il nostro contributo al progetto “Le sculture antiche della Collezione Gonzaga nel Palazzo Ducale di Mantova. Sviluppo e riesame di una delle più grandi collezioni del Nord Italia”.

Questo progetto è realizzato in collaborazione con l’Università di Colonia, il Museo Archeologico Nazionale di Mantova, il Palazzo Ducale di Mantova e il MACA (Mantova Collezioni Antiche), ed è finanziato dalla Fondazione Tedesca per la Ricerca (DFG) con il numero di progetto 437177061.

La collezione Gonzaga

La Collezione Gonzaga, custodita nel Palazzo Ducale di Mantova, rappresenta uno dei complessi scultorei più rilevanti del Nord Italia. Composta da circa 280 sculture già catalogate, a cui si aggiungono circa 60 oggetti ancora da analizzare, la collezione abbraccia una vasta gamma di opere, dai frammenti ai pezzi post-antichi o pseudo-antichi. Questa varietà riflette la ricchezza del patrimonio artistico accumulato nel tempo dai Gonzaga, una delle famiglie più influenti del Rinascimento italiano.

L’obiettivo del progetto è la documentazione completa e sistematica delle opere, includendo la catalogazione tipologica e cronologica, l’analisi dello stato di conservazione e lo studio delle tecniche di lavorazione e dei restauri. 

Una parte fondamentale del progetto riguarda l’integrazione tra approcci tradizionali e tecnologie digitali avanzate. La creazione di scansioni tridimensionali mediante rilievi laser e fotogrammetria non solo permette una documentazione visiva estremamente dettagliata, ma costituisce anche una base solida per future ricerche, analisi comparative e interventi di conservazione.

Progetto di ricercaLe sculture antiche della Collezione Gonzaga nel Palazzo Ducale di Mantova. Sviluppo e riesame di una delle più grandi collezioni del Nord Italia

IL NOSTRO INTERVENTO

Nell’ambito del progetto, abbiamo eseguito rilievi digitali di molte statue utilizzando tecniche avanzate di fotogrammetria e scansione laser. Queste due metodologie, complementari tra loro, garantiscono una documentazione estremamente precisa e completa delle opere.

  • Fotogrammetria: Consiste nell’acquisizione di immagini digitali ad alta risoluzione da più angolazioni, che vengono poi elaborate tramite software specializzati per generare modelli tridimensionali accurati. Questa tecnica si distingue per la sua flessibilità e capacità di acquisire dettagli cromatici delle superfici, rendendola particolarmente utile per analisi visive e confronti tipologici.

  • Scansione Laser: Utilizza un fascio laser per misurare la distanza tra lo scanner e la superficie dell’opera, generando una “nuvola di punti” ad alta densità. Questa tecnologia è particolarmente efficace per catturare geometrie complesse, dettagli sottili e per analizzare lo stato di conservazione con una precisione millimetrica.

L’integrazione tra le due tecnologie ci ha permesso di ottenere dati estremamente accurati sia dal punto di vista geometrico che cromatico. I modelli tridimensionali generati costituiscono una base essenziale per successive analisi strutturali, studi comparativi e interventi di restauro.

Scansione 3D – Iscrizione latina del Cortile d’Onore -Palazzo Ducale di Urbino

Nel contesto della valorizzazione del patrimonio architettonico del Palazzo Ducale di Urbino, è stato realizzato un intervento tecnico finalizzato al rilievo tridimensionale del fregio inciso in lettere latine, presente sulle facciate del Cortile d’Onore.

L’utilizzo di tecniche avanzate di fotogrammetria da drone ha consentito di documentare con estrema precisione le iscrizioni, ottenendo modelli 3D utili per misurazioni precise e per applicazioni future, come la produzione di caratteri mobili destinati alla stampa serigrafica.

Questo lavoro, condotto in collaborazione tra ISIA Urbino, la Direzione Generale Musei di Urbino e il Palazzo Ducale, ha offerto una nuova chiave di lettura per il restauro e la conservazione di uno dei più significativi esempi di architettura rinascimentale.

Il Cortile d'onore - Palazzo Ducale di Urbino

Il Cortile di Palazzo Ducale di Urbino, noto anche come Cortile d’Onore, è uno degli spazi più emblematici dell’intero palazzo rinascimentale. Realizzato da Luciano Laurana tra il 1466 e il 1472, il cortile è un capolavoro che incarna i principi della cultura prospettica del Rinascimento urbinate. La sua sobria decorazione, ispirata all’antico, l’alternanza ritmica tra pieni e vuoti e le numerose soluzioni architettoniche innovative lo rendono un esempio di grande raffinatezza.

Situato nella terza fase costruttiva del Palazzo, il Cortile d’Onore rappresenta la fusione tra l’edificio medievale preesistente e le nuove strutture progettate dai duchi di Urbino. La posizione centrale e la funzione di collegamento tra le varie aree del palazzo evidenziano la sua importanza tanto per la logica architettonica quanto per il suo valore simbolico.

Il rilievo tridimensionale del fregio del Cortile d’Onore del Palazzo Ducale di Urbino ha fornito nuove informazioni sulla realizzazione del testo e sul modo in cui la luce e l’ombra interagiscono con le forme incise, rivelando dettagli inediti e complessi. Grazie all’uso della fotogrammetria da drone e delle moderne tecnologie di modellazione 3D, è stato possibile non solo conservare digitalmente il fregio, ma anche progettare applicazioni future, come la produzione di caratteri mobili per la stampa serigrafica. Questo intervento non solo arricchisce la conoscenza storica e tecnica del monumento, ma contribuisce anche alla sua conservazione e valorizzazione per le generazioni future.

IL NOSTRO INTERVENTO

L’intervento di rilievo 3D del fregio, che corre lungo le facciate del Cortile d’Onore, è stato condotto con l’obiettivo di acquisire dati precisi sulla geometria e sulla morfologia delle lettere incise nella pietra. Il fregio si sviluppa in due livelli distinti e comprende un testo in latino che celebra le imprese di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino. La sua posizione elevata e la difficoltà di accesso hanno reso necessario l’uso di tecniche avanzate, in particolare la fotogrammetria da drone.

Per l’acquisizione dei dati è stato utilizzato un drone DJI Mini Pro 4, equipaggiato con un sensore CMOS da 1/1.3” che ha permesso di catturare centinaia di immagini ad alta risoluzione in formato raw (DNG) e JPEG. Le fotografie sono state elaborate tramite software SfM (Structure from Motion), in particolare Agisoft Metashape 2.0 e Epic Games RealityCapture 1.3, per generare modelli 3D accurati del fregio. Il processo ha incluso diverse fasi, a partire dall’allineamento delle immagini e dalla creazione di nuvole di punti sparse e dense, fino alla produzione di modelli 3D georeferenziati e di Digital Elevation Models (DEM).

fig. 1: Il DEM visualizza la forma tridimensionale e i dettagli topografici del fregio, inclusi i dati di altitudine e la disposizione delle lettere.

Sopra: DEM in verde sovrapposto all’immagine; Sotto: il DEM in blu con metrini scalimetri.

Il modello 3D finale ha permesso di misurare con precisione l’altezza, la larghezza e la proporzione dei caratteri, rivelando dettagli che non erano visibili a occhio nudo. Inoltre, è stato possibile analizzare le tecniche di incisione utilizzate dallo scalpellino, notando come la profondità e la forma delle lettere siano state progettate per sfruttare l’illuminazione solare, creando effetti di chiaroscuro che animano il fregio nel corso della giornata.

Le figure ottenute sono state successivamente utilizzate per l’estrazione di curve di livello, tramite le quali sono stati generati profili orizzontali e verticali delle lettere. Queste informazioni sono state poi trasferite su software di modellazione come Blender, dove è stato possibile definire con maggiore precisione i contorni delle lettere e creare una densificazione dei tratti nelle zone più profonde, come un chiaroscuro ideale che riproduce l’effetto di profondità nella pietra.

fig. 2: modelli 3D generati con RealityCapture. La figura evidenzia la nuvola di punti densa e i modelli 3D completi di texture, offrendo una rappresentazione visiva accurata delle lettere.

fig. 3: densificazione dei tratti e creazione dei profili delle lettere in Blender. L’immagine illustra il processo di modellazione e l’effetto chiaroscuro che enfatizza la profondità delle incisioni.

Diffusione dei risultati

Radim Peško; Jonathan Pierini (eds), Type and Context, Roma Publications, 2024.

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Scansione 3D – Palazzo Ducale di Urbino

Il progetto di scansione e modellazione 3D del Lapidarium del Palazzo Ducale di Urbino rappresenta un’importante iniziativa nata dalla collaborazione tra l’ISIA di Urbino (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) e la Direzione Generale Musei di Urbino.

L’intervento, realizzato grazie al contributo degli studenti del biennio di Fotografia al II anno (A.A. 2021/2022 e A.A. 2022/2023) dell’ISIA, ha permesso di creare modelli tridimensionali di alta qualità delle opere esposte.

I risultati del progetto, consultabili sul sito Sketchfab, offrono una nuova modalità di fruizione digitale del patrimonio storico, combinando innovazione tecnologica e valorizzazione culturale.

Il Palazzo Ducale di Urbino

Il Palazzo Ducale di Urbino è il simbolo artistico e architettonico della città, nonché uno degli esempi più significativi del Rinascimento italiano. Situato nel cuore del centro storico, il Palazzo si erge accanto a monumenti di grande rilievo come la Cattedrale e il Teatro Sanzio. Attualmente è sede della Galleria Nazionale delle Marche e del Museo del Lapidario. Di proprietà dello Stato Italiano, il Palazzo accoglie ogni anno migliaia di visitatori, attratti dalla sua straordinaria bellezza e dall’importanza storica delle sue collezioni.

Il Lapidarium, una delle sezioni del museo, custodisce una raccolta di opere scultoree e lapidi, testimonianze della ricca eredità culturale e artistica della città. Questo spazio si distingue per la sua capacità di raccontare la storia di Urbino attraverso reperti di grande valore.

IL NOSTRO INTERVENTO

Grazie all’impegno degli studenti dell’ISIA di Urbino, il progetto ha previsto la digitalizzazione delle opere del Lapidarium mediante tecnologie di scansione avanzate. L’attività ha richiesto un’attenta pianificazione e l’utilizzo di strumenti innovativi per la creazione di modelli 3D fedeli agli originali. Gli studenti, coordinati dai loro docenti, hanno lavorato al calcolo e alla realizzazione delle ricostruzioni digitali, contribuendo non solo alla conservazione, ma anche alla divulgazione del patrimonio culturale in un contesto digitale.

La consultabilità dei modelli su Sketchfab permette a un pubblico globale di esplorare virtualmente il Lapidarium, favorendo un accesso democratico al patrimonio storico e promuovendo la conoscenza delle opere in esso contenute. Questa iniziativa rappresenta un esempio virtuoso di come le nuove tecnologie possano essere messe al servizio della cultura, creando connessioni tra passato e futuro.

MODELLI 3D SU SKETCHFAB

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Scansione 3D – Castello Scaligero di Sirmione (BS)

Il progetto di scansione 3D del Castello Scaligero di Sirmione, realizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio (SABAP) Lombardia e la Direzione Generale, rappresenta un’importante iniziativa per la documentazione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale italiano.

L’intervento ha coinvolto l’uso combinato di un ROV subacqueo per l’analisi delle parti sommerse e di un drone aereo per la mappatura delle sezioni emerse, permettendo di ottenere una scansione 3D fotorealistica e georeferenziata.

Il castello scaligero di Sirmione

Il Castello Scaligero di Sirmione è uno dei più spettacolari esempi di fortificazione lacustre del Nord Italia. Costruito nella seconda metà del Trecento dalla famiglia Della Scala, che dominava Verona e i territori circostanti, il castello si erge all’ingresso del borgo medievale di Sirmione. La sua struttura è caratterizzata da un quadrilatero di mura merlate, tre torri angolari e un mastio imponente, che svetta come elemento distintivo.

Un elemento di grande rilevanza è la darsena fortificata, progettata come porto sicuro per le flotte scaligere. Questa parte del castello, unica nel suo genere, è stata riportata al suo aspetto originario grazie ai restauri iniziati nel 1919, che hanno restituito l’acqua del lago al bacino interno. Nel corso dei secoli, il castello ha avuto diverse funzioni, da postazione difensiva a deposito di armi, fino a ospitare uffici e alloggi militari. Oggi, grazie a un attento restauro e alla recente digitalizzazione, il Castello Scaligero si presenta come una testimonianza straordinaria di architettura medievale e un’attrazione culturale di grande valore.

CASTELLO SCALIGERO DI SIRMIONE

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IL NOSTRO INTERVENTO

1 – SCANSIONE DA ROV SUBACQUEO

La scansione subacquea è stata realizzata con l’ausilio di un ROV (Remote Operated Vehicle), uno strumento dotato di sensori e sistemi di imaging avanzati, progettato per operare in ambienti acquatici. Questo dispositivo ha esplorato in dettaglio la darsena del castello e le porzioni della struttura a contatto con il Lago di Garda, catturando immagini e dati tridimensionali delle parti sommerse.

I dati acquisiti sono stati rielaborati per generare una nuvola di punti tridimensionale che rappresenta fedelmente le caratteristiche spaziali e cromatiche delle aree subacquee. Questo processo ha consentito di integrare le informazioni sommerse nel modello globale del castello, colmando una lacuna spesso trascurata nei rilievi tradizionali e permettendo una visione completa dell’intero complesso architettonico.

2 – SCANSIONE DA DRONE AEREO

Per la mappatura delle parti emerse, è stato utilizzato un drone aereo in grado di sorvolare il castello e acquisire centinaia di fotografie digitali ad alta risoluzione. La fotogrammetria, tecnologia alla base di questo processo, ha trasformato le immagini in una nuvola di punti tridimensionale che descrive in modo dettagliato sia la geometria che i colori delle superfici osservate.

Il drone ha permesso di catturare ogni dettaglio delle mura, delle torri e del mastio del castello, inclusi elementi difficilmente accessibili con metodi di rilievo tradizionali. Le informazioni raccolte sono state utilizzate per creare una mesh texturizzata. Il risultato finale è un modello 3D altamente realistico e immersivo, ideale per scopi di studio e valorizzazione culturale.

Progetto Europeo – GO-IN! – diGital platfOrms for INner areas

Siamo lieti di annunciare che MetaHeritage s.r.l. è impegnato nel progetto GO-IN!, che mira alla valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico dei piccoli centri storici delle aree interne fragili.

Con un approccio unico e altamente specializzato, MetaHeritage sta creando un metaverso dedicato al centro storico di Stigliano (MT), offrendo una narrazione immersiva e interattiva per i cittadini e i visitatori. Questo metaverso permetterà di esplorare digitalmente il borgo, interagire con i suoi contenuti virtuali e partecipare a esperienze culturali innovative.

Il Progetto GO-IN!

Il progetto GO-IN! si propone di sperimentare sistemi di fruizione virtuale per la tutela e la valorizzazione di centri storici a rischio di spopolamento, abbandono e degrado. L’iniziativa si concentra sulla creazione di gemelli digitali di queste aree, con l’obiettivo di preservare la memoria storica e promuovere uno sviluppo sostenibile.

Area di Intervento: Stigliano, Basilicata

Stigliano, capofila dell’area interna SNAI Montagna Materana, è stato scelto come area pilota. Il centro storico, in particolare il Rione Terra, rappresenta un contesto eterogeneo caratterizzato da fenomeni franosi ricorrenti, presenza di tecniche costruttive tradizionali locali, presenza di un ricco patrimonio naturalistico e culturale e risulta essere minacciato da dissesti e spopolamento.

Il progetto prevede un approccio multidisciplinare, articolato in diverse azioni:

  1. Documentazione Digitale

  2. Rilevamenti Geologici e Valutazioni di Rischio

  3. Censimento delle Risorse

  4. Sviluppo di Sistemi Digitali Avanzati

GO-IN! si colloca all’interno della Missione 1, Misura 3 (Turismo e Cultura) del PNRR, che promuove la digitalizzazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. Il progetto beneficia del finanziamento dell’Unione Europea nell’ambito del programma NextGenerationEU, rappresentando un esempio concreto di innovazione applicata a contesti fragili.

Progetto GO-IN!

Grazie alla sinergia tra la tecnologia innovativa di MetaHeritage e un approccio multidisciplinare, il progetto GO-IN! offre un modello replicabile per affrontare le sfide delle aree interne fragili. La creazione di un metaverso per Stigliano non solo contribuisce alla conservazione del patrimonio culturale, ma apre nuove prospettive per la promozione e la gestione sostenibile di questi luoghi per le generazioni future.

Ultimi aggiornamenti

Workshop e tavola rotonda a Parma: 67 febbraio 2025 

Il 6 e 7 febbraio 2025 si sono tenute due giornate di workshop presso l’Università degli Studi di Parma, Dipartimento di Architettura e Ingegneria (DIA). L’evento, organizzato dall’Unità di ricerca dell’Università di Parma, ha visto la partecipazione di professori, ricercatori e studenti dall’Università degli Studi di Pavia e dall’Università degli Studi della Basilicata, e di professionisti dell’azienda Metaheritage. I momenti di discussione e confronto sono stati arricchiti anche dal contribuito di docenti e studenti dell’Università di Parma esterni al progetto. Durante la prima giornata di incontro, tenutasi presso la Sala del Consiglio della sede Centrale dell’UNIPR, sono state stabilite le prossime azioni di disseminazione scientifica ed organizzati gli incontri di formazione rivolti ai tecnici della Municipalità di Stigliano. Alle decisioni operative è seguito un aggiornamento dei lavori portati avanti individualmente dai differenti settori scientifici coinvolti. Il giorno 7 febbraio l’evento è proseguito presso il polo di Ingegneria Didattica nel Parco Area delle Scienze. Qui, il confronto con l’azienda Metaheritage ha permesso ai ricercatori delle tre Unità di individuare possibili soluzioni per lo sviluppo della piattaforma virtuale prevista dal progetto. 

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Giornata studio online: 25 marzo 2025 

Il 25 marzo 2025 si è svolto un incontro online organizzato dalle tre Unità di Ricerca del progetto GO-IN! e l’amministrazione comunale di Stigliano, finalizzato a condividere lo stato di avanzamento delle attività progettuali. L’appuntamento ha offerto un’occasione di dialogo diretto con il Sindaco Francesco Micucci e con i membri del Consiglio Comunale, interessati ad approfondire il funzionamento del sistema GIS3D pensato per l’area di trasferimento. Nel corso della riunione si è discusso anche della pianificazione delle successive attività operative, in particolare quelle previste sul campo per la fine di maggio. In questa occasione Metaheritage, responsabile dello sviluppo del metaverso dedicato alla valorizzazione culturale del borgo, ha illustrato le fasi di lavoro in corso e le prospettive di implementazione future. 

Evento di formazione a Stigliano: 26-28 maggio 2025 

Dal 26 al 28 maggio 2025, Stigliano ha ospitato tre giornate di attività congiunte che hanno coinvolto le unità di ricerca, Metaheritage e l’amministrazione comunale. Le attività si sono svolte in modalità ibrida, in presenza presso gli spazi comunali e con collegamento da remoto. Tra gli appuntamenti, anche un incontro pubblico aperto ai cittadini presso la Sala Zanardelli, durante il quale sono stati presentati i risultati intermedi del progetto e condivisi i metodi di lavoro adottati. Le giornate sono servite anche a raccogliere nuovi materiali utili alla sperimentazione. Metaheritage si è occupata di realizzare interviste a residenti, referenti di piccole aziende e rappresentanti di associazioni locali, oltre che riprese del territorio. Queste testimonianze andranno ad arricchire la piattaforma digitale, contribuendo a documentare anche il patrimonio immateriale della comunità. 

Progetto Europeo ERC – Venice’s Nissology

Venice's Nissology. Reframing the Lagoon City as an Archipelago: A Model for Spatial and Temporal Urban Analysis (16th-21st centuries)

VeNiss – Grant agreement ID: 101040474
DOI – 10.3030/101040474
Funded under – European Research Council (ERC)

Nel rileggere l’arcipelago veneziano in chiave di grande frangia urbana della città, la ricerca Venice’s Nissology – condotta dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova (DBC) in partnership con I Tatti (The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies) e il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze (DIDA) – si propone di rivalutare i siti lagunari come un tessuto connettivo fondamentale per le pratiche urbane cittadine e di riscoprirne il ruolo di pedine nella scacchiera geografica, sociopolitica e  amministrativa della Serenissima.

Per questo progetto abbiamo realizzato una serie di scansioni da drone aereo e subacqueo, a supporto della fase di digitalizzazione 3D delle isole dell’arcipelago di Venezia.

Nella tradizione storica Venezia è città priva di mura e porte e quindi di periferie. Il progetto ERC VeNiss vuole scardinare questo paradigma per indagare i rapporti urbani, politici e culturali che legano la capitale marciana all’arcipelago lagunare visualizzandoli in una mappa online 3D e interattiva a uso di studiosi, ricercatori e del grande pubblico. L’infrastruttura semantica consente un viaggio nel tempo e nello spazio per scoprire le vicende stratificate delle oltre sessanta isole “domestiche” che punteggiano la laguna veneziana attraverso ricostruzioni digitali 2D e 3D georiferite e integrate con la documentazione di ricerca e i risultati delle nuove attività di rilevamento digitale.

Immmagine di copertina: Egnazio Danti (1536-1586), Venezia, 1581 (Città del Vaticano, Musei Vaticani, Galleria delle Carte Geografiche)

Sito Ufficiale CORDIS – EU (Fact Sheet)

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Terre “disgiunte dal continente”

Giornate Europee dell’Archeologia 2023